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Auto rubata via wireless, la nuova tendenza dei ladri: ecco i modelli a rischio

Auto rubata via wireless, la nuova tendenza dei ladri: ecco i modelli a rischio

Subire il furto della propria auto è una delle paure maggiori di ogni automobilista: prestare la massima cautela non sembra bastare più. I ladri, infatti, stanno utilizzando metodi sempre più elaborati per agire in modo quasi del tutto indisturbato ed essere sicuri che il colpo possa andare a buon fine. Negli ultimi tempi si è diffusa una tendenza nuova tra i malintenzionati: rubare la vettura sfruttando il segnale wireless, come confermato da un recente studio realizzato dall’Università di Birmingham. Le case automobilistiche stanno comunque provando ad arginare il problema e correre ai ripari.

Hai un’auto? Attenzione ai ladri

Essere attenti alla propria vettura non sembra bastare più per risparmiarsi da un possibile furto. I malintenzionati, infatti, sono diventati più scaltri e sono in grado di aggirare anche la dotazione tecnologica di cui sono dotate le vetture più moderne.

A mettere in evidenza il problema è uno studio del 2012 (reso noto solo ora) realizzato dall’Università di Birmingham in collaborazione con colleghi dell’università olandese Radboud Universit. Grazie a una vulnerabilità nel sistema crittografico i ladri sarebbero infatti in grado di manomettere cento modelli senza utilizzare alcuna chiave. I più a rischio, secondo gli studiosi, sono veicoli targati Audi, Citroën, Fiat, Honda, Volvo e Volkswagen.

La debolezza si trova all’interno del sistema di sicurezza che impedisce al motore di accendersi se non c’è vicina la giusta chiave, contenente un chip Rfid. La comunicazione tra auto e chiave-telecomando è quindi wireless, via Rfid appunto. In teoria i due sistemi dovrebbero scambiarsi una chiave crittografica impossibile da indovinare (se non dopo un numero quasi infinito di tentativi).

Grazie a questa falla è invece possibile agire in modo quasi indisturbato. Un dispositivo è in grado di “indovinare” la chiave giusta dopo al massimo 196.607 tentativi, cioè in meno di un’ora.

Un problema da non sottovalutare

Una delle prime case automobilistiche a muoversi dopo avere scoperto la vulnerabilità dei propri veicoli è stata Fiat. A luglio dello scorso anno l’azienda aveva infatti ritirato 1,4 milioni di veicoli negli Stati Uniti dopo avere scoperto quanto fosse semplice entrare in contatto di una Jeep manovrandola attraverso Internet.

Una situazione che sembra essere figlia dei tempi. Le auto moderne, infatti, sono in grado di sfruttare appieno la connessione alla rete, generando notevoli vantaggi, ma questo, allo stesso tempo, facilita l’operato dei malintenzionati.

A rendere ancora più problematica la situazione c’è un dispositivo sempre più utilizzato dai ladri chiamato Rolljam. Lo strumento è in grado di registrare un codice accettato dalla vettura, che potrà essere utilizzato per aprirla non appena il proprietario utilizzerà il secondo codice di sblocco.

Si prova a correre ai ripari

Le cause automobilistiche sono pienamente consapevoli dei problemi a cui potrebbero andare incontro molti dei loro clienti. Riuscire a trovare una soluzione definitiva è però tutt’altro che semplice. Diverse aziende periodicamente pubblicano una serie di patch in grado di arrivare via Internet alle auto e sconfiggere quindi le vulnerabilità attuali. Difficile però capire se si potrà stare sicuri a lungo.I ladri sono però in grado di individuare periodicamente soluzioni più sofisticate rendendo quasi vano il tentativo.

Tra le società in prima linea in questo ambito c’è Bmw.