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Benzina, il costo è ancora condizionato dalla guerra d’Etiopia

Benzina, il costo è ancora condizionato dalla guerra d’Etiopia

La spesa richiesta ogni mese per la benzina influisce notevolmente sul bilancio di ogni famiglia più di quanto potremmo pensare. Periodicamente, infatti, siamo costretti a subire aumenti dovuti soprattutto all’incremento delle accise. Non tutti però sanno che la situazione attuale è condizionata anche dalla Guerra d’Etiopia, avvenuta più di 80 anni fa ma che ancora oggi fa sentire il suo peso.

L’origine del sovrapprezzo

Una delle cause principali del costo attuale della benzina deriva dalla guerra d’Etiopia. Ancora oggi è infatti compreso un sovrapprezzo, pari a 1,90 lire, imposto per quella causale nel 1935. Una situazione certamente surreale visto il lungo periodo trascorso dalla fine del conflitto.

Questa non è però l’unica tassa che siamo costretti a sobbarcarci attualmente. Il Fisco ha infatti preso poi la decisione di inserire ulteriori aumenti dovuti a svariate ragioni, dalla tragedia del Vajont ai vari terremoti che hanno colpito il nostro Paese. Una scelta fatta per provare a venire in aiuto a chi si trova in difficoltà.

I governi del periodo avevano però giustificato l’aumento sottolineando che sarebbe stato solo temporaneo, ma questo non si è poi verificato nella realtà.

Costo benzina: l’influenza delle accise

Periodicamente quando si deve far fronte a un problema diffuso come l’evasione fiscale, il governo di turno decide di ricorrere all’aumento delle accise. Il ritocco finisce per colpire tutte le tasche, senza particolari distinzioni. Le accise infatti coinvolgono vari aspetti della vita quotidiana: dal costo della benzina ai tabacchi, dalla bolletta per l’energia elettrica ai liquori.

Adusbef e Federconsumatori, associazioni impegnate da tempo nella difesa dei consumatori, stanno così provando da tempo a richiedere un deciso intervento del governo in questo ambito. Una mossa ormai necessaria e non procrastinabile ulteriormente.

Le due organizzazioni vorrebbero infatti un ribasso delle accise di almeno 5 centesimi al litro. Se però si volesse equiparare il costo della benzina in Italia a quanto accade nel resto d’Europa la diminuzione del prezzo dovrebbe essere di almeno 10 centesimi al litro. Al momento risposte da parte di Palazzo Chigi non sono arrivate, ma il rischio che a pagare siano sempre le famiglie è forte.