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F1, 2018: sei piloti nella loro stagione cruciale

F1, 2018: sei piloti nella loro stagione cruciale

La stagione 2018 di Formula Uno è più attesa che mai: il fatto che molti piloti, soprattutto di prima e seconda fascia, siano in scadenza di contratto contribuisce a rendere il Circus una polveriera pronta ad esplodere non appena si metterà piede in Europa. È in quell’occasione, a metà maggio, che tradizionalmente si apre il walzer del mercato. Sono tanti i campioni che, già da inizio stagione – a partire dal GP di Melbourne fissato per il 25 marzo – lotteranno non solo per vittorie parziali e posizioni in classifica, ma anche e soprattutto per ottenere visibilità ed aggraziarsi l’uno o l’altro team. Certamente i target cambiano da individuo a individuo, ma è nell’interesse di tutti incrementare il valore del proprio cartellino.

Daniel Ricciardo

I riflettori più importanti sono tutti i suoi. L’australiano veste i colori RedBull da dieci anni e da quattro si trova al volante della monoposto di vertice della scuderia austriaca. Nelle ultime due stagioni Daniel si è consacrato come un talento eccezionale, strappando successi fuori e dentro dalla pista, come dimostra l’acceso seguito di fan che ha saputo conquistarsi. I pezzi grossi della RedBull sembrano preferirgli Max Verstappen che, per quanto rimanga un campione dal potenziale assurdo, nel 2017 ha deluso le aspettative. Il suo contratto scade al termine della stagione e gli analisti lo danno in scontata partenza. Direzione? In base alla sua condotta di gara potrebbe essere Ferrari o Mercedes. Saranno decisive per Ricciardo le prime battute del 2019: fuochi d’artificio attesi.

Valtteri Bottas

Velocissimo e costante. Ma non è abbastanza quando il tuo compagno di scuderia si chiama Lewis Hamilton. Eppure Valtteri Bottas nel 2017 è riuscito a raccogliere tre successi – Russia, Austria ed Abu Dhabi – sei secondi posti e tre podi. Mica male per uno che appariva con un obbligato ripiego di mercato. Anche il suo contratto, però, è in scadenza: se vorrà continuare la sua felice parentesi con la Mercedes il finlandese dovrà dimostrare a Toto Wolff che nessuno si merita più di lui quel posto di lusso. Uno snodo cruciale per la sua carriera.

Carlos Sainz

Ha talento, è giovane ed è veloce. Eppure la carriera di Carlos Sainz non decolla. La stagione che sta per avviarsi è un vero e proprio crocevia, siccome, nell’ipotetico e plausibile caso in cui Ricciardo lasci la RedBull, Sainz dovrebbe rilevarne il posto. A patto che Sainz mantenga comunque un alto profilo in gara ed evidi condotte claudicanti come quelle della stagione appena conclusasi. A lui potrebbero spianarsi anche le porte della McLaren, una scelta da pondere nel caso in cui si dimostri competitiva con la nuova motorizzazione.

Esteban Ocon

Con la Force India, Esteban Ocon ha concluso un ottimo 2017, costruendosi le basi per un futuro decisamente importante. Voci di corridoio lo vedono nel mirino della Mercedes, che potrebbe rottamare Bottas e puntare su qualcuno di giovane da sviluppare. Il francese, nella stagione terminata, ha avuto la meglio nello scontro interno con Sergio Perez, ma anche da lui è atteso un forte segnale nelle prime fasi del 2018.

Stoffel Vandoorne

Si è reso protagonista di un buon esordio, nonostante il confronto con Fernando Alonso potesse essere sulla carta impossibile. Eppure Stoffel Vandoorne si è conquistato la riconferma sul campo durante una stagione resa praticamente proibitiva dall’affidabilità tecnica della sua monoposto.  Ma il 2018 non sarà solo un anno importante per la McLaren, intenta a rilanciarsi nell’olimpo della F1, ma anche per Vandoorne, chiamato a costruirsi un futuro duraturo in questa disciplina. Chi potrebbe insidiarlo nel futuro più prossimo è Lando Norris, pupillo di Zak Brown.

Charles Leclerc

Osannato da tutti come il talento più cristallino e promettente, Charles Leclerc si è trovato al posto giusto nel momento giusto, approdando nei lidi della F1 con la Sauber proprio mentre a Maranello si deve decidere il post-Raikkonen. Marchionne ha più volte ribadito di gradire l’idea di un pilota interno, ma Leclerc dovrà dimostrare di avere i numeri per far bene. La curiosità di stampa e addetti ai lavori è tanta e il confronto con il compagno di scuderia Marcus Ericsson è tutt’altro che difficile.