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Ferrari 288 GTO: come potrebbe essere nel 2020

Ferrari 288 GTO: come potrebbe essere nel 2020

Oggi, molti appassionati di motori si divertono a creare rendering, ovvero ricostruzioni grafiche, di modelli di auto storiche del passato, aggiornandole con i canoni stilistici attuali. Solitamente queste bozze, soprattutto se ispirate a particolari auto, piacciono molto alle persone che spesso rimangono entusiaste e sognano che le bozze possano presto essere costruite davvero. Un rendering famoso di qualche anno fa fu quello sulla Fiat 127 e successivamente anche quello sulla Ferrari 288 GTO, sportiva costruita in 272 esemplari fra il 1984 e il 1985 che Matthew Parsons, famoso designer, ha immaginato con gli stilemi del 2020, aggiornandone le forme in vista di un tanto auspicabile quanto improbabile ritorno nei listini.

Ferrari 288 GTO secondo Parson

La ricostruzione della Ferrari 288 GTO da parte di Matthew Parsons risulta molto simile all’originale, seppur con qualche elemento modificato che consente al rendering di assumere delle caratteristiche uniche. Matthew Parsons nel suo progetto non ha smarrito i particolari tipici della Ferrari 288 GTO: il cofano anteriore rimane arcuato, il montante posteriore appare spesso e molto inclinato e le luci dietro sono rotonde come da tradizione per la Ferrari. Il rendering invece si contraddistingue dall’incavo nella fiancata e dalla posizione del lunotto che non è più incassato, ma segue l’angolazione dei montanti e piega in maniera più accentuata. In questo modo viene migliorata l’efficienza areodinamica. Ma purtroppo la Ferrari, per il momento, non ha intenzione di ricostruire questo modello, quindi i fan dovranno sognarlo accontentandosi dei rendering.

La Ferrari 288 GTO del 1984

La prima Ferrari ad usare l’acronimo GTO, ovvero Gran Turismo Omologata, che indica i modelli Ferrari più veloci e potenti, fu la 250. La successiva fu la Ferrari 288 GTO che venne presentata al Salone dell’automobile di Ginevra nel 1984. Il numero 288 invece non è ufficiale ma viene accostato all’acronimo dell’auto unendo la cubatura di 2.8 litri del motore con gli 8 cilindri dello stesso propulsore bi-turbo. La Ferrari 288 GTO derivava meccanicamente dalla 308 GTB e inoltre le assomigliava molto anche dal punto di vista estetico. Era la prima Ferrari ad essere dotata di iniezione elettronica derivata dalla Formula 1 e vantava una potenza massima di 400 CV e 496 Nm di coppia. La Ferrari 288 GTO poteva coprire i 400 metri con partenza da fermo in soli 12,7 secondi ed arrivava ad una velocità massima di 305 km/h.