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Una Lamborghini per Papa Francesco: sarà messa all’asta per beneficenza

Una Lamborghini per Papa Francesco: sarà messa all’asta per beneficenza

Nella giornata di oggi, Papa Francesco ha ricevuto un regalo davvero speciale: una Lamborghini Huracan, realizzata appositamente per lui dalla casa automobilistica italiana. A consegnare la vettura in Vaticano è stato Stefano Domenicali, Chairman e Chief Executive Officer di Automobili Lamborghini. Presente anche una delegazione del Management Board dell’Azienda e due degli operai che hanno lavorato alla realizzazione dell’auto. Il mezzo sarà messo all’asta da Sotheby’s. Il ricavato servirà a finanziare attività speciali.

Un’udienza particolare

Il mercoledì è la giornata che per tradizione il Papa dedica all’udienza e all’incontro con i fedeli e anche oggi non ha fatto eccezione. Questa volta, però, proprio in piazza ha avuto la possibilità di ricevere qualcosa di particolare: una Lamborghini Huracán RWD. La vettura colore bianco Monocerus con strisce giallo Tiberino. Il colore è stato scelto proprio per rendere omaggio alla bandiera di Città del Vaticano.

Il mezzo rappresenta l’ideale per chi ama mettersi alla guida di un’auto veloce, ma allo stesso tempo potente. È infatti dotati di un motore V10 aspirato di 5,2 litri eroga 580 CV sull’asse posteriore. Il peso è di 1.389 kg. Ben 33 kg in meno rispetto alla versione a quattro ruote motrici.

Un’automobile destinata a fare del bene

L’auto verrà subito battuta all’asta da Sotheby’s. Il ricavato sarà consegnato direttamente a Papa Bergoglio. Sono già stati scelti i progetti che saranno sviluppati con i soldi raccolti nel corso dell’iniziativa.

Parte del denaro sarà utilizzato per la ricostruzione della Piana di Ninive per mezzo della Fondazione di diritto pontificio ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’. Si tratta di un’idea a cui il Vaticano tiene in modo particolare per tutelare i cristiani in Iraq, confinati fino a poco tempo fa nel Kurdistan iracheno. Ora potranno invece contare su specifici luoghi di culto e abitazioni. Un’altra parte dei soldi sarà invece destinata alla Comunità Papa Giovanni XXIII (donne vittime della tratta e della prostituzione) e alle due associazioni italiane che svolgono attività soprattutto in Africa, la Gicam di Marco Lanzetta (chirurgia della mano) e Amici del Centrafrica che da anni operano con progetti dedicati soprattutto a donne e bambini.