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Lapo Elkann, la dichiarazione esplosiva: “Adesso voglio fare il pilota di Ferrari”

Lapo Elkann, la dichiarazione esplosiva: “Adesso voglio fare il pilota di Ferrari”

È cresciuto sotto la guida di uno degli uomini più potenti di sempre – tale Henry Kissinger -, è finito sulla stampa di mezzo mondo a causa di una palla rubata ai Toronto Raptors mentre si trovava seduto in prima fila, ha personalizzato una Ferrari 458 con una livrea camouflage mimetica e puntualmente fa parlare di sé per esuberanza, trovate bizzarre e situazioni che non di certo gli fanno onore. Ma Lapo Elkann, nel bene o nel male, riesce sempre a trovarsi al centro dell’attenzione anche a seguito di una rapace e tempestiva intervista. “L’automobile è la mia grande passione, il mio primo amore e il mio più grande amore” ha rivelato ai microfoni Sky mentre si trovava al Mugello per le Finali Mondiali Ferrari. “Molto probabilmente, se riesco a ricavare il tempo giusto, avrei voglia di correre e di entrare nel mondo delle corse“, ha aggiunto. E considerando il personaggio, è auspicabile che lo vedremo presto all’opera.

“La Toscana è unica”

Le prove generali comunque ci sono state: Lapo si è prontamente infilato tuta e casco per effettuare un paio di giri come passeggero di una Ferrari KX.Io le Finali Mondiali le vivo sempre come se fossero la prima volta” ha commentato, “e poi il Mugello è un luogo fantastico che è gestito e tenuto in modo perfetto ed è un posto che amo tantissimo. Diciamoci la verità: noi italiani abbiamo tanti posti belli, ma la Toscana aiuta a creare situazione uniche. Queste giornate rappresentano l’unione di una famiglia che è la famiglia Ferrari, dentro la quale troviamo gli adulti, gli anziani e anche i bambini, le signore come le ragazze: insomma è un mondo vasto fatto di passione“.

Il parere sulla Scuderia Ferrari F1

Interrogato sulla condotta della Scuderia Ferrari in Formula Uno, il rampollo della famiglia Agnelli non ha indugiato: Quando si compete in un mondo che è al massimo livello, gli errori capitano e si affrontano delle difficoltà: credo che si sa fatto un lavoro egregio, ma c’è stato anche un pelo di sfortuna. In F1 per vincere ci vuole tutto: non basta la disciplina e la dedizione, ma ci vuole anche il famoso fattore… C e in certe circostanze si è perso. Serve per vincere nel campionato di calcio, come nell’automobilismo“. E infine: “Di cuore faccio i complimenti a chi ci lavora nella Scuderia Ferrari perché dà il massimo dalla mattina alla sera. C’è il rammarico per non riuscire a portare a casa il titolo mondiale“.