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F3, terrore al GP di Macau: monoposto si schianta a 276km/h e travolge i fotografi, grave pilota 17enne

F3, terrore al GP di Macau: monoposto si schianta a 276km/h e travolge i fotografi, grave pilota 17enne

Attimi di terrore a Macau, in fermentazione per il GP cittadino valevole per la Coppa del mondo di Formula 3. Alla staccata Lisboa, dove le vetture raggiungono una punta di 276km/h, la monoposto numero 25 pilotata dalla 17enne Sophia Floersch del Team Van Amersfoot urta fortuitamente la sezione posteriore dell’auto di Daruvala, sbanda lungo il cordolo e decolla verso gli spalti, superando le transenne fino ad impattare contro il palchetto dei fotografi. La ragazza e i quattro fotografi sono rimasti feriti: mentre questi ultimi hanno mantenuto conoscenza, rimediando soltanto traumi lievi, per la giovane campionessa il bollettino ufficiale parla di frattura spinale.

Una promessa delle quattro ruote

La Floersch, stella del motorsport e prima donna nella storia ad ottenere punti in F4, è stata immediatamente trasportata all’ospedale di Macau. Dal suo account twitter ha tenuto personalmente a tranquillizzare i suoi fan, fornendo inoltre aggiornamenti sul suo immediato futuro: “Voglio solo far sapere a tutti che sto bene. Domattina sarò operata. Ringrazio la FIA e la Mercedes per essersi presi grande cura di me. Grazie a tutti per il supporto”.

Ad un passo dal disastro

La sequenza del video sta ormai spopolando in rete grazie ai vari canali social, dopo che la regia ufficiale aveva oscurato il segnale per evitare di urtare la sensibilità degli spettatori. L’incidente poteva effettivamente trasformarsi in tragedia ma, per una concatenata serie di situazioni e contromisure, non ha fortunatamente causato vittime. Anzitutto la monoposto della Floersch ha ben sostenuto l’urto. Il roll-bar ha evitato che l’abitacolo venisse colpito in seguito al fuoripista, scongiurando danni diretti alla pilota; anche il gabbiotto dei fotografi ha retto all’impatto. Un suo cedimento avrebbe sicuramente reso le cose ancora più confuse coinvolgendo altre, ignare persone. Inoltre caso vuole che fossero davvero pochi i fotografi presenti in quel punto: siccome sarebbe stato difficile spostarsi da lì al podio una volta terminata la corsa, gli operatori hanno preferito appostarsi direttamente in pit-lane. Non ci resta che augurare a Sophia una pronta guarigione, sperando che il trauma riportato non ostacoli la sua ascesa nelle competizioni automobilistiche.