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Multe auto: la Cassazione stabilisce come comportarsi in caso di ricorso

Multe auto: la Cassazione stabilisce come comportarsi in caso di ricorso

Le multe e gli eventuali ricorsi sono da sempre un argomento spinoso in Italia, soprattutto in caso di gravi infrazioni come per esempio circolare senza la cintura. Questi reati più seri comportano da sempre l’invio del verbale al domicilio dell’intestatario del veicolo (contestazione differita), scatenando non pochi problemi. Capita spesso infatti che le forze dell’ordine superino il limite massimo per l’invio a casa del verbale, o che il cittadino decida di avviare la procedura per il ricorso senza essere completamente a conoscenza di come dovrà comportarsi in caso di scadenza della multa.

Comportamento in caso di scadenza

La sentenza 9555/18 della Cassazione ha stabilito i vari paletti che dovranno seguire i cittadini in caso di scadenza del verbale. I trasgressori, se la multa verrà pagata entro 5 giorni dall’arrivo a casa del verbale, potranno beneficiare di uno sconto del 30% sulla cifra finale, altrimenti avranno tempo tra il sesto e il sessantesimo giorno per pagare la cifra completa. Durante il pagamento dovrà poi essere anche comunicato il nome della persona che guidava l’auto, consentendo alle forze dell’ordine di scalare i punti dalla patente corrispondenti al reato. In caso di omissione, volontaria o meno, del nome del guidatore la cifra aumenterà di altri 286 euro. Per quanto riguarda il delicato argomento del ricorso la Cassazione ha fissato un limite di 30 giorni per rivolgersi al Giudice di Pace e 60 al Prefetto della propria città. Anche in questo caso il nome di chi guidava il veicolo al momento dell’infrazione va comunicato alle autorità.

Limiti anche alle forze dell’ordine

La Cassazione non ha poi risparmiato anche una tirata d’orecchie alle forze dell’ordine, autori spesso e volentieri di invii ritardati dei verbali. La sentenza ha infatti fissato un limite di 90 giorni, dalla data in cui è stato commesso il reato, per l’invio del verbale al domicilio collegato alla targa. Superati i 90 giorni il ricorso avrà certamente esito positivo.

Limite di tempo anche per le forse dell’ordine (Credits: Leonardo Motori)