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Poliziotto supera il limite di velocità mentre è in servizio: multato

Poliziotto supera il limite di velocità mentre è in servizio: multato

Rispettare il limite di velocità è fondamentale non solo per non incorrere in sanzioni, ma anche per non causare pericoli a se stessi o agli altri. La vicenda che ha avuto per protagonista un poliziotto svizzero nel Canton Ginevra è però quasi surreale: l’uomo è infatti stato multato per essere andato troppo forte mentre stava inseguendo un criminale. Un episodio simile non sembra avere precedenti soprattutto perché la sua andatura non era elevatissima: in base ai riscontri proseguiva a 50 km/h in più rispetto a quanto consentito.

Una sanzione inaspettata

Forze dell’ordine e personale sanitario in servizio possono solitamente non rispettare il limite di velocità se sono alle prese con attività in cui diventa fondamentale arrivare sul posto in modo tempestivo, nonostante gli ostacoli che si possono inevitabilmente trovare sul proprio percorso. In Svizzera, invece, sembrano pensarla diversamente. A Plan-les-Ouates, nel Canton Ginevra, un poliziotto è stato infatti protagonista di un inseguimento ai danni di un malvivente che, insieme ad altri criminali, era riuscito a fare saltare in aria un bancomat con l’obiettivo di impossessarsi dei soldi che erano contenuti all’interno.

Un posto di blocco della polizia svizzera

Fermare il delinquente prima che potesse darsi alla fuga era quindi fondamentale e, pazienza, se questo avrebbe significato premere un po’ troppo il pedale dell’acceleratore. L’autovelox che era stato installato in zona ha però “fotografato” l’andatura dell’agente, che era di poco superiore ai 50 km/h rispetto a quanto era stabilito in quel tratto di strada. L’irregolarità commessa ha fatto scattare la multa, pari a 600 franchi.

Il ricorso è stato respinto

Il fatto incriminato, in realtà, risale al 2015 ma il poliziotto, convinto di essere stato vittima di un’ingiustizia non ha esitato a presentare ricorso. Solo recentemente si è arrivati alla sentenza definitiva che non ha però dato ragione all’agente. I giudici hanno infatti condannato l’automobilista a pagare comunque la sanzione proprio perché avrebbe dovuto segnalare di essere in servizio mentre in realtà non lo ha fatto.

In base a quanto riscontrato, infatti, la vettura procedeva a luci spente e senza l’utilizzo della sirena per evitare di segnalare la propria presenza al criminale. Questo modo di agire impediva però di capire che si trattasse di una situazione di emergenza. La legge sembra insomma parlare chiaro: se non si capisce di essere alle prese con un caso urgente è necessario attenersi alle regole del Codice della Strada.

I ricorsi in Tribunale si sono rivelati inutili