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Patente di guida anche a chi ha gravi malattie del sangue

Patente di guida anche a chi ha gravi malattie del sangue

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del Ministro delle Infrastrutture dei trasporti Graziano Delrio, ha approvato un regolamento che modifica le disposizioni vigenti in materia di idoneità psicofisica per il rilascio e la conferma di validità della patente di guida da parte delle persone affette da malattie del sangue.

La patente anche ai malati del sangue

Il Codice della Strada ha sempre impedito alle persone affette da gravi malattie del sangue di ottenere la patente di guida. Ma con una modifica al regolamento, il Consiglio dei Ministri ha deciso che anche le persone affette da malattie ematiche hanno il diritto di ottenere l’idoneità alla guida. Nello specifico, il regolamento, da adottarsi tramite decreto del Presidente della Repubblica, abroga una disposizione del regolamento di esecuzione e attuazione del Codice della Strada (appendice II – art. 320 del DPR 16/12/1992 n. 495) che vietava il rilascio e la conferma di validità del certificato di idoneità di guida ai candidati o conducenti colpiti da gravi malattie del sangue.

Il comunicato stampa del governo

Il Governo, al termine del Consiglio dei Ministri, ha pubblicato un comunicato spiegando le ragioni della modifica al regolamento. Nel comunicato stampa si legge che: “In particolare, il regolamento, tenendo conto dei progressi medici e scientifici conseguiti sia nell’ambito diagnostico che in quello terapeutico delle malattie ematiche, nonché dei requisiti psicofisici minimi fissati dall’Unione europea per il rilascio della patente di guida, abroga una disposizione del regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada emanata nel 1992, che vietava il rilascio nonché la conferma della patente a soggetti colpiti da gravi malattie del sangue. Viene comunque fatto salvo il caso in cui la possibilità di rilascio o di conferma sia espressamente certificata da parte della Commissione medica locale, così come attualmente previsto dal Codice della strada”.