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Scandalo Dieselgate, al via la class action: come ottenere il rimborso

Scandalo Dieselgate, al via la class action: come ottenere il rimborso

Non si spegne l’eco per lo scandalo Dieselgate in cui è rimasta coinvolta Volkswagen. Dopo l’ammissione della casa automobilistica tedesca per i danni causati a numerosi clienti negli Stati Uniti, anche in Italia sarà ora possibile ottenere un rimborso se si ha un’auto dotata del software che trucca il livello delle emissioni. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione in difesa dei consumatori Altroconsumo. È possibile presentare la propria adesione in modo gratuito fino al 1° ottobre.

Come ottenere un risarcimento

Chi ha acquistato un’auto appartenente al gruppo Volkswagen coinvolta nello scandalo Dieselgate può finalmente provare a ottenere un rimborso. A renderlo possibile è l’iniziativa patrocinata da Altroconsumo, associazione che opera in difesa dei consumatori, che ha avviato una class action.

È possibile presentare la propria richiesta di adesione, che non prevede alcuna spesa per gli automobilisti coinvolti, fino al prossimo 1° ottobre. Può farlo chi ha acquistato una vettura del Gruppo VW, Audi, Seat e Skoda con motore EA189 Euro 5, dove è stato installato il dispositivo EGR per ridurre le emissioni inquinanti. Il periodo incriminato va dal 15 agosto 2009 al 26 settembre 2015. In base ai primi riscontri sarebbero 650 mila i veicoli coinvolti in Italia.

Secondo le intenzioni, Altroconsumo punta a ottenere un risarcimento pari al 15% del valore di acquisto delle auto, anche se spetterà comunque al Tribunale stabilire con precisione l’entità dell’importo. Da quanto trapela, il colosso di Volfsburg non sembra comunque intenzionato a fare alcun passo indietro: in Europa il gruppo sostiene di non avere infranto alcuna norma. In Germania le indagini sono comunque ancora in corso.

Cosa è accaduto in America

La class action italiana parte in seguito a quanto sta accadendo ormai da qualche mese negli Stati Uniti. Qui Volkswagen si è infatti dichiarata colpevole davanti alla giustizia di frode e ostruzione alla giustizia nello scandalo Dieselgate.

In base all’accordo raggiunto la casa automobilistica tedesca si è impegnata a pagare 4,3 miliardi di dollari in sanzioni civili e penali. Oltreoceano è già stato completato il richiamo di oltre la metà dei 475.000 modelli “pizzicati” con il defeat device. Grazie a premi e incentivi particolarmente interessanti (fra i 5.000 e i 10.000 dollari), sono già state rimpiazzate 238.000 auto, molte delle quali sono ora parcheggiate nel Pontiac Silverdome, uno stadio in disuso nel Michigan.

Solo per una piccola parte le autorità hanno autorizzato una commercializzazione nel mercato dell’usato. Altre 6.200 vetture sono state “corrette”. Il riacquisto riguarda praticamente l’85% dei modelli.