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F1, Bahrein, Hamilton non si nasconde: “Charles Leclerc meritava la vittoria”

F1, Bahrein, Hamilton non si nasconde: “Charles Leclerc meritava la vittoria”

Doveva essere una domenica in cui difendersi e invece le Mercedes hanno centrato una doppietta improvvisata, “sbagliata“. “Grande culo” ha tuonato Toto Wolff ai microfoni Sky senza mezzi termini, in perfetto ed elegante italiano. Il team manager della scuderia tedesca era stato esortato a descrivere le cause principali di questo successo a tutto tondo, che regala alle Frecce Argento un punteggio quasi pieno sui due GP affrontati, con l’eccezione del punto addizionale del giro veloce nel secondo appuntamento.

Un dramma sportivo

Di una situazione fortunosa in effetti si tratta. Perchè Charles Leclerc si è reso protagonista di un weekend perfetto, trovando il carisma e la velocità anche a seguito di una partenza claudicante. A 21 anni, con il peso di una scuderia (e non una qualunque) in cerca di riscatto, perdere due posizioni allo start può risultare fatidico. E invece la reazione del monegasco è stata tempestiva e fulminea come il suo piede, come la sua mente. Bottas, Vettel, uno-due, al secondo e al sesto giro. E poi il vuoto, l’orizzonte, quel traguardo così vicino fino a dieci giri dall’arrivo, quando un guasto alla componente MGU-H gli ha distrutto i sogni di gloria.

“Meritava di vincere”

La SF90H numero 16 si è ritrovata con 30km/h di velocità di punta. E quei 9″ duramente accumulati su Lewis Hamilton sono stati vaporizzati nel corso di un paio di giri. Leclerc è naufragato, non per demeriti ma per sciagure: la barca fallata ed un vento di burrasca. “Charles ha fatto una gara incredibile guidando in modo fantastico — il commento del Campione del mondo — si sarebbe meritato davvero la vittoria, però l’affidabilità è un fattore molto importante e fa parte del gioco. Lo rispetto moltissimo, ormai io sono fra i piloti più vecchi, per cui ho cercato di rincuorarlo dicendogli che è stato bravissimo e che in futuro avrà modo di rifarsi. Ho vissuto anche io certe situazioni e so come ci si sente. Lui ha alle spalle la Ferrari, un team fantastico che gli può dare il massimo supporto, arriverà anche il suo momento“.

Il Team Radio dell’orrore

Parole decisamente meno frementi quelle di Charles Leclerc, dominatore indiscusso del GP fino al dramma sportivo, sigillato da un Team Radio degno dei film horror: “Oh mio dio!“. Dopo la bandiera scacchi, però, Leclerc ha mantenuto la calma nonostante l’amarezza: “Il problema al motore è capitato improvvisamente, prima non ho avuto alcun segnale. Sicuramente riesco a vedere anche i lati positivi di questa gara, ma il team non deve dimenticare quello che abbiamo fatto questo weekend. Siamo tornati in pista dopo la gara di Melbourne nella quale avevamo preso 7 decimi in qualifica, mentre qui abbiamo conquistato la prima fila. Questo non significa che saremo sempre davanti tutta la stagione, ma la squadra ha svolto un grandissimo lavoro e tutti i ragazzi devono esserne fieri. Monopolizzare l’intera prima fila è stata la dimostrazione che è stato fatto un lavoro eccezionale, ed in gara abbiamo mostrato di essere i più veloci“.

Problema endotermico

Nel post-gara, comunque, il team manager Ferrari Mattia Binotto ha tenuto a specificare che sebbene l’ingegnere di corsa abbia riferito a Leclerc di non poter disporre dell’unità ibrida MGU-H, il problema sembra investire la parte endotermica: “Se avessimo avuto quel tipo di problema avremmo provato a cambiare le mappature e le impostazioni, provando a vedere se in qualche modo fosse possibile ovviare all’imprevisto, ma oggi non è stato così. Non è stato facile decidere di restare in pista in quelle condizioni, ma alla fine è arrivato un terzo posto importante, quindi crediamo sia stata la decisione corretta. Non crediamo che questo problema possa avere effetti sulla pianificazione della prossima gara, non è un’anomalia legata al modo in cui stiamo usando la power unit, bensì un problema ad un singolo componente su cui dovremo investigare“.

Credits: Profilo Twitter F1

Foto in rilievo, credits: Zak Mauger, LAT Images