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F1, Suzuka: pole numero 80 di Hamilton, Ferrari sbaglia tattica e condanna Vettel alle retrovie

F1, Suzuka: pole numero 80 di Hamilton, Ferrari sbaglia tattica e condanna Vettel alle retrovie

A Sochi la 70esima vittoria, a Suzuka l’80esima pole position: questi i numeri di magici di Lewis Hamilton, che con disarmante facilità si conferma l’uomo più veloce del Circus nel giro secco. L’inglese si è trovato a guidare una Mercedes incredibilmente performante: i tecnici di Brixworth hanno messo a punto una vettura nettamente superiore alla SF71H del Cavallino, dopo che la Ferrari aveva avuto in pugno i GP della prima metà di stagione. Scatterà davanti al compagno di scuderia Valtteri Bottas, secondo a +0″299, e Max Verstappen, terzo a +1″297. Valori in campo sfasati, confusi e rarefatti dalla solita pioggia del Q3.

Seb in panne

E scende proprio dal cielo la condanna degli uomini in rosso. È la peggior qualifica di Sebastian Vettel da Singapore 2015, seppur le sue personali responsabilità siano limitate. Seb prenderà il via dalla nona casella in schieramento (+4″432), penalizzato da una tattica dal muretto clamorosamente sbagliata. I rovesci erano dietro l’angolo ma la pista era ancora asciutta. La scuderia allora ha voluto rischiare, montando gomme intermedie quando il resto dei piloti già attaccava il crono con gomme slick: è andata male. Mentre Raikkonen è riuscito a rientrare ai box e fissare un rocambolesco quarto tempo per il rotto della cuffia (+1″761), Vettel non ha potuto completare neppure un giro lanciato con le supersoft perchè a quel momento già pioveva a dirotto. Il tedesco è finito fuori pista nel tentativo di agguantare un risultato di compromesso e adesso la rincorsa mondiale per lui è più ardua di una scalata al monte Fuji da scalzi.

Il sabato degli altri

Al di là di ogni critica, è stato Seb a placare i rumors al termine della qualifica. “Abbiamo preso questa decisione insieme. Non importa chi fa la scelta, non è solo una persona che prende questa decisione. Ero concorde nell’utilizzare la gomma intermedia. Semplicemente abbiamo sbagliato tattica: se la pioggia fosse arrivata cinque minuti prima saremmo stati visti come dei geni, ma se ti va male vieni additato come un’idiota” il commento del quattro volte iridato, che chiude con un laconico e rassegnato “funziona così“. Prestazione positiva per Romain Grosejean, che ha condotto la sua Haas in terza fila (+2″001), alle spalle di Raikkonen. Il francese partirà quinto e potrà contare su pneumatici di mescola soft al via, un vantaggio da metà gara in poi. La vera rivelazione del giorno è Brandon Hartley, sesto tempo (+2″263) con la Toro Rosso, davanti al compagno di scuderia Pierre Gasly. Sfortunato Charles Leclerc, undicesimo alla fine, escluso dal Q3 per soli 0″018. Il monegasco dell’Alfa Sauber, che comunque si è reso protagonista di un buon time attack, ha chiuso la sessione con un testacoda causato dall’asfalto reso visicido da una leggera pioggia.