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La leggenda di John Surtees, l’unico pilota iridato nel motomondiale e Formula1

La leggenda di John Surtees, l’unico pilota iridato nel motomondiale e Formula1

Appena un anno fa, ci ha lasciati John Surtees, un’icona del motorismo britannico, ma in generale uno dei pionieri delle corse su due e quattro ruote. “Il figlio del vento“, soprannome affibbiatogli in virtù della sua predisposizione alla velocità, rimane e rimarrà nella storia per essere stato l’unico pilota, finora, ad aver trionfato nei due massimi campionati motoristici che esistano: Formula1 e 500, la classe regina dell’epoca del motomondiale.

Credits: Road 2 Sport, Surtees in azione su MV

Dalla vittoria con il padre ai 7 titoli con la MV Agusta

La carriera di John Surtees inizia sulle ruote del Sidecar, quando, non ancora quindicenne, trionfò su tutti assieme al padre. Surtees si fa conoscere sbaragliando la concorrenza del pilota di riferimento dell’epoca, Geoffry Duke. Personaggio funambolico con un talento cristallino nel capire i punti di forza e di debolezza del proprio mezzo, viene notato e ingaggiato dalla MV Agusta, con la quale conquisterà ben 7 titoli mondiali, 3 in 350 e 4 in 500, per un totale di 38 vittorie. Il dominio di Surtees è incontrastato e indomabile, interrotto solo nel 1957 dal magico trionfo di Libero Liberati. L’anno d’oro è il 1959, stagione in cui il britannico vinse tutte le gare corse in 500 e 350, una sorta di Grand Slam del motomondiale, altro record ad oggi irraggiungibile per chiunque altro. Nel giro di 5 stagioni, dal 1956 al 1960, Surtees surclassò tutti i migliori piloti in circolazione (25 vittorie di fila!), e lo fece con uno stile tutto suo: calcolatore, scientifico, un’artista della guida pulita. In un’intervista ad Enzo Biagi, espresse la sua idea di corse: “Correre è fare della geometria, ci vuole immaginazione ad abbandonarti a curve, cerchi, parabole”.

Credits: Diariomoto

Alla corte del conte Agusta e del “Drake”, Enzo Ferrari

John Surtees ha avuto l’onore e l’onere di guidare presso la corte di due grandi personalità dell’epoca, Enzo Ferrari e il conte Agusta. Il britannico descriveva alla stessa maniera le due leggende, per passione, volontà di primeggiare e per la straripante personalità: “Due incomparabili geni e benemeriti del motorsport mondiale di tutti i tempi. Conclusa la gloriosa carriera su due ruote, Surtees iniziò a muovere i primi passi in F1, spinto da uno sfrenato attaccamento ai motori ed alla competizione. Enzo Ferrari, colto il talento dell’inglese, diede fiducia al folle passaggio dalle moto alle auto. Nel 1964 vinse il titolo mondiale dopo una stagione incredibile, chiusa con un solo punto di vantaggio su Graham Hill. L’impresa di trionfare in 500 e F1 fece clamore, ma è oggi che se ne apprezza ancora di più l’incredibile prestigio. Altri piloti provarono nel passaggio da due a quattro ruote, da Agostini ad Hailwood, ma nessuno riuscì nell’impresa di Surtees. Il matrimonio con Ferrari s’interruppe quando Enzo Ferrari, che pur amava il figlio del vento, appoggiò il direttore sportivo Eugenio Dragoni, che accusava l’inglese di “passare” dati tecnici ai rivali.