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MotoGP, Philip Island: la Yamaha torna alla vittoria con Vinales, sul podio Iannone e Dovizioso

MotoGP, Philip Island: la Yamaha torna alla vittoria con Vinales, sul podio Iannone e Dovizioso

Philip Island ci riserva sempre gare entusiasmanti. Questa non è un’eccezione. Dopo un digiuno che durava da ben 27 gare la Yamaha torna sul gradino più alto del podio e lo fa con un favoloso Maverick Vinales, veloce per tutto il week-end e letale in gara quando si è trattato di prendere le redini della corsa. La pista australiana esalta le caratteristiche della Suzuki, che nelle mani di Iannone conquista un fantastico secondo posto. Può sorridere anche la Ducati, terza con Andrea Dovizioso e quarta con Alvaro Bautista. Non incide Valentino Rossi, solo sesto dietro Alex Rins, mentre Zarco stende Marquez nelle battute iniziali.

Credits: Sky Sport

Vinales porta al trionfo la Yamaha, Ducati conferma i miglioramenti su tutte le piste

Dopo l’incoraggiante qualifica, un Vinales in stato di grazia conferma che a Iwata hanno ridato lustro ad una M1 che fino al mese scorso era tutt’altro che competitiva. Il pilota iberico ha mostrato un passo martellante da metà gara in poi, inavvicinabile per tutti. La corsa si è quindi infiammata per la lotta alla seconda posizione: una serie di sorpassi e controsorpassi, bagarre a ranghi serrati, incroci di traiettoria e staccate kamikaze che in ultimo hanno dato ragione ad Andrea Iannone. Iannone che, a rielaborare i valori in campo, avrebbe potuto far la differenza e prendere il largo come Vinales se nel corso dei primi giri non avesse perso così tante posizioni.

C’è ma non ha fatto la differenza: Andrea Dovizioso

Questa volta deve accontentarsi della terza posizione Andrea Dovizioso, incalzato per tutta la corsa da un sorprendente Alvaro Bautista, (quarto al traguardo) sostituto speciale di Jorge Lorenzo sulla Ducati ufficiale. Non sono mancati gli attimi di paura, protagonisti Johann Zarco e Marc Marquez, con il pilota francese che risucchiato dalla forte scia di chi lo precedeva ha tamponato il neo-campione del mondo, ed è stato slanciato dalla sua M1 rischiando molto di più della semplice botta accusata. Il tutto a più di 300 km/h.

 

Credits: Motoblog

Nella domenica di Vinales non punge Valentino Rossi

L’ultima vittoria Yamaha risaliva ad Assen 2017, quando a portarla al trionfo era stato Valentino Rossi. Il nove volte iridato è stato protagonista di una bella gara, sempre a tiro con i primi, ma mai abbastanza veloce per puntare alla vittoria. Dopo un avvio arrembante, Rossi ha dovuto fare i conti con i soliti problemi di usura gomme, con un posteriore visibilmente sofferente nelle fasi finali. Nella giornata del trionfo del compagno di squadra non può che esserci amarezza nel box dell’italiano. A difesa del Dottore, però, bisogna anche considerare che la sua performance è figlia di una scelta infelice delle mescole: mentre Vinales ha optato per un morbida all’anteriore, con più grip e tanta velocità, la media selezionata da Valentino non ha condotto ai risultati sperati. Rossi, che finora era stato la prima guida della moto di Iwata deve veder ridimensionato, almeno per oggi, il suo ruolo gerarchico nel box.