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Dani Pedrosa tra passato e futuro: “Vorrei restare nel mondo delle moto”

Dani Pedrosa tra passato e futuro: “Vorrei restare nel mondo delle moto”

Il 18 novembre 2018 andrà in scena l’ultima gara della carriera di Dani Pedrosa, una carriera costellata di soddisfazioni e delusioni, improntata su uno stile di guida innovativo e su un affetto genuino dei fan di tutto il mondo. Lascerà il mondo delle corse il pilota più discreto e mai sopra le righe di tutto il Circus. Notoriamente stimato dai colleghi avversari nonché da tutti gli addetti ai lavori, come dimostra il tentativo pressante di Yamaha di portarlo con sé nel 2019. In una curiosa intervista prodotta per Box Repsol, il canale YouTube del rinomato sponsor Honda HRC, il pilota di Sabadell si mette nei panni del giornalista, intervistando se stesso.

Credits: Sportfair

“La MotoGP è un posto incredibile per conoscere te stesso”

Nelle vesti di intervistatore e intervistato Pedrosa ripercorre alcuni momenti della sua carriera nel motomondiale, un percorso che lo ha visto crescere come uomo prima ancora che come pilota: “Ogni momento è unico e devi godertelo al massimo, la MotoGP è un posto incredibile per conoscere te stesso. Vivi un sacco di esperienze, tutto quello che succede ti insegna qualcosa e ti permette di conoscerti meglio”. Parole di un pilota che ha sempre trovato la forza per rialzarsi dopo ogni infortunio (più di 15 fratture subite nel corso della carriera), ritrovando di volta in volta la competitività che lo ha sempre contraddistinto ma soprattutto ritrovando il sorriso.

Non mancano ovviamente le dichiarazioni sugli inizi di carriera: “Mi manca un po’ l’ingenuità degli inizi, ma è normale perché andando avanti migliori e devi rinnovarti costantemente, l’esperienza e anche l’età ti permettono di sentirti maggiormente a tuo agio in situazioni in cui normalmente non lo eri e hai più armi per difenderti, il nostro sport è cambiato molto, con le moto a 2 tempi era più facile capire il potenziale di un pilota, con le 4 tempi è più complicato. Quello che vedo è che un pilota che inizia ora la sua carriera è più impegnato con gli eventi, i tifosi, i social network. Prima tutte queste cose erano un di più rispetto al correre”. Inevitabile una battuta su ciò che avverrà dopo la bandiera a scacchi di Valencia, un futuro probabilmente non lontano dalle corse: Vorrei restare nel mondo delle corse anche se ancora non so in che modo, ho delle idee, ma sono solo progetti per il momento, sicuramente avrò più tempo da dedicare ai miei due sport, oltre alle moto, il ciclismo, mi manca ancora qualche passo da scalare sulle Dolomiti, e il windsurf, mi piacerebbe andare alle Hawaii”.

 

Credits: Smanettoni.net

L’eredità del fantino di Sabadell

L’intervista realizzata da Box Repsol dimostra, una volta di più, la semplicità di un pilota e di un uomo che ha segnato a suo modo la storia recente della MotoGP. Pedrosa lascia in eredità al motomondiale oltre ad uno stile di guida innovativo, fu lui uno dei primi a introdurre la rapida “rialzata” della moto al momento di spalancare il gas in uscita di curva, anche un rispetto e una stima condivisa da tutti i suoi rivali. In primis il suo compagno di squadra Marquez che ricorda: “Quando sono arrivato in MotoGP, sapevo come si guidava una moto e non ero male come pilota, ma dovevo di certo migliorare. Ho avuto l’onore di avere Dani come compagno, ed ho imparato moltissimo da lui, perché Dani guida davvero benissimo”. Non mancano le parole d’affetto di Rossi: “È un grandissimo peccato per la MotoGP, il nostro sport perde uno dei migliori piloti degli ultimi anni. Un grande peccato che non sia mai riuscito a vincere un mondiale in MotoGP. Forse è presto dirlo, ma questa scelta sarà magari quella giusta. Io non pensavo si ritirasse, credevo che potesse venire in Yamaha ma evidentemente ha preso una decisione. Una grande perdita per tutti noi”.