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Vettel dopo il sogno infranto di Hockeneim: “Colpa mia, un piccolo errore che mi è costato carissimo”

Vettel dopo il sogno infranto di Hockeneim: “Colpa mia, un piccolo errore che mi è costato carissimo”

Lacrime acide e gola spezzata da un rigurgito di adrenalina. Le parole di Vettel nei momenti successivi all’incidente sono un banale telegramma di rito — “Safe. Safe.” (Sto bene, sto bene) — ma ci raccontano di un sogno infranto nel momento più vicino in cui questo stava per materializzarsi. Seb era lì, in testa ad un Gran Premio già piuttosto anomalo, sospinto dal tifo del pubblico, il suo pubblico. Ad Hockenheim non ha mai vinto, neppure oggi, a 15 giri dalla fine, con 9″ di vantaggio sul secondo, Bottas. E forse non vincerà mai, considerando il cambio di location in programma per la prossima stagione.

Rincorrendo il successo

Vettel rincorreva quel successo dal venerdì, lavorando con una dedizione anche più singolare del solito. In qualifica ha semplicemente dato tutto sé stesso, infrangendo il record della pista fatto segnare da Schumacher nel 2004. Seb ha perfino preso le difese del Kaiser, ribadendo in intervista come Schumi non avesse a disposizione le monoposto di oggi, molto più performanti e versatili. E anche in corsa, alla partenza, è scattato a modo suo, imprendibile e inesorabile, lavorando giro dopo giro per costruire un solido gap con la concorrenza.

Sogno infranto

Poi il caos. Pioggia, non pioggia, l’asfalto viscido, il rischio di mandare in fumo un trionfo con la strategia sbagliata e tante altre distrazioni del caso. Una di queste, piccolissima, gli è stata fatidica. Vettel è finito lungo di qualche centimetro nella curva del Motodrome e, obbligato a percorrere il cordolo bagnato, ha mandato in bloccaggio le ruote posteriori finendo nella ghiaia. Sorte vuole che quello sia il punto della pista con la via d’uscita più corta: fosse andato fuoristrada altrove, sarebbe potuto rimettersi in carreggiata, ma lì, proprio lì, il muro era vicinissimo e lo schianto inevitabile.

Parola al campione

Credo che le gomme da asciutto fossero ancora le migliori, anche se le mie non erano fresche, quindi era un pochino più difficile gestire la situazione per me. Ho commesso un piccolo errore, ma l’ho pagato in maniera enorme: ho frenato un pochino troppo tardi, si è bloccato il posteriore e sono finito fuori pista” ha raccontato al termine della gara, per poi continuare: “Fino a quel momento eravamo riusciti a gestire tutto molto bene, poi chiaramente le gomme si raffreddano progressivamente. Come ho detto, ho sbagliato io, anche se non è stato l’errore più grosso della mia carriera sebbene uno dei più pesanti“. Amareggiato, Seb ha quindi concluso: “Sono molto deluso, ma non è stato un errore enorme. È per questo che è deludente, perché credo che avessimo la gara in tasca. La stavamo gestendo bene, ma la pioggia proprio non ci voleva“.