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Diremo addio al bollo auto? Forse sì, ma non è detto che sia un bene

Diremo addio al bollo auto? Forse sì, ma non è detto che sia un bene

Il bollo auto è ormai da tempo una delle tasse più odiate da parte degli automobilisti, che ritengono ingiusto dover pagare per il semplice possesso del mezzo. Proprio questa è la differenza più rilevante rispetto all’assicurazione: quest’ultima, infatti, pur essendo obbligatoria, può essere sottoscritta anche per un periodo limitato di tempo o per un determinato numero di chilometri, mentre per la tassa di possesso, di competenza regionale, questo non accade.

I numerosi proclami di una possibile abolizione dell’imposta sono stati sempre disattesi ma, a sorpresa, questo potrebbe finalmente accadere. Non è detto però che lo scenario che potrebbe profilarsi sia per forza così positivo: come indicato dal sito laleggepertutti.it, si starebbe infatti pensando di rimodulare il bollo, non più sulla base del tipo di vettura (e quindi della sua cilindrata), ma in base all’utilizzo. Chi è in possesso di una supercar con cui si sposta solo poche volte nell’arco di un anno finirebbe così per pagare meno rispetto a chi ha una city car, utilizzata per i tragitti quotidiani, come quelli casa-lavoro.

Novità in arrivo dall’Unione Europea

A breve potremmo dire addio al bollo auto, ma questo potrebbe non essere un bene. La Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ha infatti dato indicazione in merito a una tassa in sua sostituzione, che diventerebbe ufficiale solo dopo l’approvazione da parte del Consiglio Europeo. Il principio alla base della nuova imposta sarebbe profondamente differente rispetto a quello finora applicato. Il nuovo principio sarebbe regolato sulla base del reale utilizzo della vettura, non più sulla base della potenza del mezzo.

Chi sceglie di acquistare una vettura di lusso con un investimento particolarmente ingente anche solo per vezzo, per sfruttarla solo raramente, non sarebbe chiamato a dover sostenere una spesa altrettanto elevata. Ben diverso sarebbe invece il discorso per chi si sposta abitualmente con una macchina per raggiungere la propria sede di lavoro, a volte anche per diverse decine di chilometri al giorno, impossibilitato nell’utilizzo dei mezzi pubblici. Per questi automobilisti potrebbe essere in arrivo un vero e proprio salasso.

Anche l’Italia approva

Ma cosa accadrebbe in Italia? Il precedente esecutivo, quello gialloverde, ha sottoscritto qualche mese fa a Torino un protocollo che prende il nome di “Aria pulita”. Quella misura prevederebbe una modifica all’attuale bollo auto, che sarebbe riformulato secondo le emissioni del veicolo.

Ma non è finita qui. Il bollo auto sarebbe quantificato non più sulla base della potenza del mezzo, ma delle emissioni, a vantaggio di chi ha una vettura più recente. Ogni automobilista sarebbe inoltre chiamato a installare a bordo una scatola nera, uno strumento utile proprio a stabilire con certezza il numero di chilometri percorsi.

L’unico sollievo arriverebbe dalla tempistica necessaria per far sì che la misura entri in vigore. Per i mezzi pesanti e i furgoni con peso superiore a 2,4 tonnellate si dovrebbe partire dal 2023, mentre per gli altri dal 2026.