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Addio Saab: fallisce definitivamente lo storico marchio svedese

Addio Saab: fallisce definitivamente lo storico marchio svedese

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Sfuma clamorosamente, e con non poco sgomento degli appassionati, l’ultima e più recente speranza per il marchio Saab di ritornare sul mercato. La NEVS, che sta per National Electric Vehicle Sweden, di proprietà cinese, non è stata in grado di accaparrarsi i diritti sul brand della Saab AB, sebbene avesse acquistato dalla General Motors la Saab Automobile Powertrain AB, la Saab Automobile Tools AB e l’indimenticata fabbrica di Trollhättan.

Il brand. Le nuove vetture ad emissioni zero saranno marchiati NEVS, basate sul progetto della attempata 9-3. Questi veicoli troveranno la vendita esclusivamente sul mercato cinese, così come l’intero bacino di futuri prodotti che il colosso prevede di lanciare nei prossimi anni: è un progetto ambizioso che mira a rafforzare il nuovo brand e diffonderne la qualità. Nel 2014 soltanto un piccolo lotto di 9-3 elettriche sono state assemblate e prodotte come Saab; la successiva bancarotta della casa svedese ha inibito la NEVS dalla possibilità di usare marchio e simbolo. Considerando le ultime informazioni reperite nei mesi più recenti, sarebbero già oltre 250mila le pre-ordinazioni dei modelli elettrici distribuiti da NEVS in collaborazione con l’altra azienda cinese Panda New Energy.

Passato e presente. La Saab automobile nacque nel 1945 dal gruppo svedese Saab che originariamente produceva aeroplani. Dal 48 l’impianto di Trollhättan fu interamente convertito per la fabbricazioni di veicoli terrestri. Dagli anni 70 fino alla fine dei 90, la Saab sforna automobili in grado di affascinare un gran numero di pubblico con soluzioni raffinate ed originali: i modelli più rappresentativi sono la 9-3 e la 9-5. Nel 1990 la multinazionale statunitense General Motors acquistò il 51% delle quote azionarie per 600 milioni di dollari, divenendo socio maggioritario e di fatto acquisendo le redini della società. Con questa inizia il lento declino della casa, che passa attraverso una trattativa sfumata di cessione alla Koenigsegg fino ad arrivare ai giorni nostri sotto la proprietà cinese.