Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Auto inutilizzata: come evitare brutte sorprese quando ci si rimette in moto

Auto inutilizzata: come evitare brutte sorprese quando ci si rimette in moto

Ognuno di noi ha ormai imparato come sia fondamentale seguire in questo periodo le misure restrittive per fermare il dilagare del Coronavirus. Una situazione che ha inevitabilmente influenzato le nostre abitudini, costringendoci a stare a casa, e ridotto al minimo gli spostamenti. La macchina si usa sempre pochissimo in questo periodo e per questo motivo ha bisogno di qualche attenzione in più per far sì che la vettura non ne risenta non appena torneremo a viaggiare in modo più costante.

Occhio al fermo prolungato

Non utilizzare per diversi giorni consecutivi la propria auto spesso può essere deleterio per il veicolo. In generale, se sappiamo già preventivamente di non dover utilizzare il veicolo è fondamentale lasciarlo, se possibile, in garage per metterlo al riparo dagli agenti atmosferici, il ghiaccio in inverno e il sole cocente in estate.

Questo non è però l’unico rischio a cui si può andare incontro. Un aspetto a cui si deve prestare particolare attenzione è la pressione delle gomme, che può subire modifiche proprio a causa del fermo prolungato. Altra operazione da compiere è un’attenta pulizia della carrozzeria, soprattutto se il mezzo è rimasto all’esterno (l’ideale sarebbe proteggerla preventivamente con un telo).

I rischi dell’esposizione al sole

Chi non ha alternativa e lascia la macchina all’esterno dovrebbe avere qualche cautela in più soprattutto se le temperature salgono: l’eccessiva esposizione al sole, infatti, può danneggiare la gomma presente nei tergicristalli. Per far sì che uno strumento così importante possa mantenere la sua efficacia si possono comunque seguire alcune accortezze: lasciarli in posizione alzata o mettere una striscia di plastica tra il tergicristallo e il vetro.

Il rischio più concreto a cui si può andare incontro dopo un lungo inutilizzo è dato dalla possibilità di ritrovarsi con la batteria scarica e di non poter più partire quando se ne avrebbe la necessità. Questo spiacevole inconveniente può comunque essere evitato: basterebbe staccare la batteria scollegando i cavetti di collegamento. L’altro metodo è un po’ meno a portata di tutti e, come suggerisce la Gazzetta, prevede di collegare alla batteria un caricabatteria con funzione di “mantenimento”. Quest’ultima soluzione consente di effettuare una ricarica periodica: non ci si ritroverà così mai al livello zero.

Altrettanta cautela dovrebbe essere applicata anche quando ci si rimette alla guida dopo la fase di inattività. Mai dimenticare di controllare l’olio motore e occhio anche al serbatoio: sarebbe bene un giro al distributore più vicino per fare il pieno. Non fa inoltre male anche lavare il veicolo soprattutto se rimasto all’esterno.