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Coronavirus, rinviato a data da destinarsi il Salone dell’Auto di Pechino

Coronavirus, rinviato a data da destinarsi il Salone dell’Auto di Pechino

Il Coronavirus fa paura, impossibile negarlo, e non mancano le conseguenze prese in via preventiva per cercare di ridurre la portata del contagio. A essere coinvolto, inevitabilmente, è anche il mondo dello sport, che in questi giorni ha preso decisioni importanti: tra queste, la più concreta è stato il rinvio (a data da destinarsi) del Gran Premio di Cina di Formula Uno che si sarebbe dovuto tenere il prossimo 19 aprile, mentre è stato confermata la tappa in Vietnam, prevista due settimane prima. Non è però finita qui: ora si è optato per il rinvio del Salone dell’auto di Pechino, il più grande evento dell’anno per il settore dell’automotive, che avrebbe dovuto tenersi dal 21 al 30 aprile.

Pechino ferma il Salone dell’auto

La cautela non è mai troppa e in Cina si è così arrivati alla decisione di rinviare (a data da destinarsi) l’Auto China 2020, in programma originariamente dal 21 al 30 aprile, che si tiene a volte a Shanghai a volte a Pechino. La decisione è stata ritenuta inevitabile a causa delle difficoltà nell’organizzare l’evento in un periodo come quello attuale in cui in gran parte dell’Asia si registra una paralisi che coinvolge molte attività lavorative.

Il blocco che coinvolge molti voli nazionali e internazionali non poteva quindi che rendere ancora più complesso il lavoro degli operatori del settore. Al momento non si tratta comunque di una cancellazione definitiva, ma resta comunque difficile ipotizzare nuove date in uno scenario come quello attuale.

Un settore in difficoltà

L’evento avrebbe potuto servire a rilanciare un settore come quello automobilistico che sta registrando un trend poco positivo ormai da qualche tempo. Impossibile non mostrare preoccupazione per il calo delle vendite, soprattutto perché a essere coinvolta è un territorio come quello asiatico che ha fatto sempre da traino.

Solo in Cina a gennaio la flessione è stata pari al 20,2% rispetto allo stesso mese del 2019. Come si legge su Ansa, nei primi 16 giorni di febbraio c’è stato un calo delle immatricolazione addirittura del 92%.