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ECall, il sistema che effettua la chiamata di emergenza in caso di incidente

ECall, il sistema che effettua la chiamata di emergenza in caso di incidente

Ormai da qualche anno tutte le case automobilistiche stanno prestando una particolare attenzione alla sicurezza di guidatore e passeggeri. Sono ormai forniti di serie elementi quali l’abs (che evita il bloccaggio dei freni), l’Esp (stabilizzatore elettronico) e il sistema che monitora la pressione dei pneumatici. A breve potremo però contare anche su un’altra importante novità, l’ECall, una tecnologia in grado di effettuare automaticamente la chiamata di emergenza quando si ha la necessità di ricevere i soccorsi. Il dispositivo diventerà obbligatorio a partire dal 31 marzo.

Un importante sistema salvavita

Molti automobilisti sono spaventati all’idea di ritrovarsi con la vettura in panne e di non sapere come chiamare i soccorsi. Questo problema potrà però essere presto risolto grazie ad ECall, un sistema che invierà automaticamente una richiesta di aiuto. Individuare la posizione del veicolo sarà davvero semplice grazie al Gps.

Il sistema diventerà obbligatorio a partire dal 31 marzo su vetture e veicoli commerciali leggeri di nuova omologazione. In base alle previsioni della Commissione Europea, il suo costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 euro, ma la sua diffusione su larga scala potrà contribuire a diminuirne il prezzo. I benefici potrebbero essere importanti: secondo le stime potrebbero essere salvate fino a 2.500 persone in Europa proprio per la capacità di localizzare l’auto anche quando gli occupanti non hanno la possibilità di farlo in caso di perdita di sensi.

Ecco come funziona il sistema ECall

La privacy è salva

ECall può essere attivato anche manualmente ed è in grado di stabilire l’entità dell’incidente, il numero e lo stato di coscienza degli occupanti dell’automobile. I dati raccolti vengono inviati in modo automatico al 112, il numero di emergenza attivo in Europa, a cui si aggiungono informazioni utili quali l’ora della chiamata, la direzione di marcia e l’eventuale intervento degli airbag. Polizia e personale sanitario possono così arrivare sul posto in modo tempestivo senza possibilità di errore.

Chi teme che uno strumento del genere possa mettere a rischio la privacy degli occupanti del veicolo può comunque stare tranquillo. La chiamata di richiesta di soccorso, e quindi la connessione alla rete mobile, viene effettuata infatti solo in caso di incidente. Se non si riscontra alcuna necessità non è quindi possibile sapere la reale posizione del mezzo.

 

Foto immagine in evidenza: ANSA/Opel