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Emissioni auto, la svolta di Trump: “Cancelliamo i limiti imposti da Obama”

Emissioni auto, la svolta di Trump: “Cancelliamo i limiti imposti da Obama”

L’avvento al potere di Donald Trump ha finora generato opinioni contrastanti. Il neo presidente USA ha ora annunciato l’intenzione di eliminare i limiti alle emissioni inquinanti delle automobili. Si tratta di una delle decisioni più importanti presa dal suo predecessore Barack Obama, accolta in modo positivo dagli ambientalisti. L’imprenditore è convinto che questa mossa possa dare un impulso positivo all’industria automobilistica e generare nuovi posti di lavoro.

Cosa potrebbe cambiare negli Stati Uniti

Una delle misure introdotte da Obama nel corso dei suoi anni al potere aveva coinvolto proprio i possessori di automobili. Il presidente, nel suo ultimo periodo trascorso al governo, aveva deciso di introdurre un limite alle emissioni inquinanti delle automobili, valido dal 2020 al 2025. Questo, secondo le intenzioni, avrebbe consentito un risparmio di quasi 1,2 miliardi di barili di petrolio.

Sin da subito, però, erano state diverse le case automobilistiche a criticare aspramente il provvedimento. Diversi marchi avevano richiesto un pronto intervento da parte di Trump invitandolo ad annullare la norma. Si teme infatti che la legge possa avere come conseguenza la perdita di un milione di posti di lavoro nel settore.

Una decisione imminente

trump

Il capo della Casa Bianca ha le idee chiare, come ha affermato prima di incontrare i vertici di FCA e GM:  Ripristineremo i programmi precedenti – aveva detto.

Almeno per ora, però, una decisione da parte dell’Agenzia per la Protezione Ambientale Usa (Epa) non è stata presa. L’ente, in una nota ufficiale, ha ribadito di volersi occupare della questione: “Il Segretario del Dipartimento dei trasporti, Elaine Chao, e il direttore dell’Agenzia per la protezione ambientale, Scott Pruitt, riesamineranno le regole della precedente amministrazione“.

Si attende una presa di posizione definitiva entro il mese di aprile 2018: “Questi standard sono costosi per le case automobilistiche e per gli americani” – ha sottolineato Pruitt. Si valuterà così con attenzione se quanto deciso da Obama possa essere davvero positivo per la popolazione e l’economia americana.

La California contro Trump

Non mancano però gli strenui oppositori alla politica di Trump. Tra questi c’è il Carb (California Air Resources Board), che sottolinea l’intenzione della California di mantenere i limiti alle emissioni nocive fissati nel 2012 durante l’amministrazione Obama.

Riuscire a trovare un accordo che possa soddisfare entrambe le parti sembra quindi difficile. Uno scontro non conviene comunque a nessuna delle parti in causa. La California è infatti lo Stato americano dove si registra il maggior numero di vendite di auto, ma dove è stata sempre mostrata grande attenzione all’ambiente.

Ormai da cinque anni gli standard californiani sulle emissioni sono addirittura maggiori rispetto a quelli voluti dall’Epa. Diverse case automobilistiche avrebbero quindi invitato Trump a lasciar decidere la California autonomamente. Difficile però fare previsioni su quello che potrebbe accadere.

Italia: Marchionne è per la revisione

A riguardo, il commento di Sergio Marchionne non si è fatto aspettare: “Qualunque sia l’esito mi sta bene comunque che parta il processo di revisione. Qualcuno ha provato a forzare i tempi e non era l’intento stabilito quando abbiamo introdotto il termine del 2025. Eravamo tutti d’accordo che fra il 2017 e il 2018 ci sarebbe stata una revisione con la partecipazione dell’industria automobilistica. Di fatto nessuno ci ha invitato”. L’Ad di FCA non aveva insomma gradito il colpo di coda di Obama che aveva cercato di evitare la revisione prestabilita: “È come se qualcuno avesse tradito un accordo e a me non piace”.