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Gli italiani perdono 38 ore all’anno in coda nel traffico

Gli italiani perdono 38 ore all’anno in coda nel traffico

Il traffico e le lunghe code sono da sempre una piaga per gli automobilisti italiani. Da nord a sud le strade della penisola spesso diventano delle trappole per i guidatori, che sono costretti a impiegare molto del loro tempo in infinite congestioni stradali.

I tentativi per risolvere questo fenomeno diffuso sono stati tanti sia a livello centrale, che locale. Le varie municipalità hanno approntato delle soluzioni in base alle specificità del territorio e si è cercato di migliorare le infrastrutture e incentivare delle mobilità diverse.

Ma il problema non è stato risolto. Così afferma la Cgia (Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre), che ha pubblicato i dati orari del tempo passato in fila, come riportato da Ansa.

In Italia più traffico degli altri paesi Europei

La Cgia (Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre) ha stabilito il tempo che ogni automobilista passa ogni anno nella propria auto in fila nel traffico. Ebbene in Italia ogni guidatore perde addirittura 38 ore in coda.

Queste cifre provengono direttamente dalla Commissione Europea e permettono un confronto con quelle di altri stati membri. L’Italia purtroppo è tra i paesi con i dati peggiori in termini di traffico.

La media oraria europea di attesa in auto in coda è di circa 30 ore. Questo è il tempo perso ogni anno dagli automobilisti tedeschi e francesi. In Spagna invece la situazione è migliore e le file rubano ai guidatori solo 26 ore all’anno.

Da dove nasce il problema?

Se gli italiani perdono 38 ore in fila, equivalente di circa una settimana di lavoro, le motivazioni sono molteplici. In primis, ci sarebbe la carenza di infrastrutture adeguate, che possano decongestionare il traffico.

La rete autostradale italiana sarebbe infatti insufficiente rispetto al numero di veicoli circolanti. Difatti, il rapporto tra automobili e chilometri di strade è inferiore ad altri paesi europei.

Inoltre, un vero problema italiano sarebbe lo scarso utilizzo di mezzi pubblici. Solo circa il 12% dei lavoratori, secondo l’Istat, usa questo tipo di veicolo per recarsi al proprio posto di lavoro. Le ragioni di tale scelta sono da ricercarsi anche nella qualità del servizio offerto.