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Cashback per le spese auto: rimborso possibile anche per i rifornimenti

Cashback per le spese auto: rimborso possibile anche per i rifornimenti

Importante rassicurazione da parte del governo, che conferma la possibilità di usufruire del cashback anche per le spese auto e il rifornimento. La misura consente di ricevere un rimborso del 10% per tutti gli acquisti effettuati con carte di credito o di debito e bancomat in negozi fisici fino al 31 dicembre, anche se non è escluso che possa essere introdotta una proroga. Ovviamente, è necessario scaricare e registrarsi sull’App IO, cosa consentita solo con SPID o CIE (Carta d’Identità Elettronica). Il cashback non è previsto per spese che riguardano il lavoro.

Cashback benzina: come funziona il bonus

Buone notizie per gli automobilisti: il governo ha ufficializzato la possibilità di sfruttare il cashback anche per il rifornimento e la benzina e di poter ottenere così un rimborso del 10% della spesa sostenuta, a condizione però di effettuare il pagamento un bancomat o una carta di credito registrate sull’app IO.

L’obiettivo che l’esecutivo vuole raggiungere è non solo d’incentivare i pagamenti in formato elettronico, ma anche dare un piccolo sostegno a chi effettuerà spese in questo periodo. Su ogni pagamento effettuato, ci sarà il 10% di cashback “fino a un massimo di €15 per singola transazione“. Le operazioni valide per ottenere il cashback devono essere effettuate dall’8 dicembre al 31 dicembre. Si potrà ottenere un rimborso di non più di 150 euro.

Le spese auto e il cashback

Sono tante le spese auto utili per il cashback. Non c’è solo il rifornimento, ma anche l’acquisto di accessori per l’auto, ricambi, il montaggio. Tra le varie spese per i veicoli che possono essere saldati con carte di credito o di debito e bancomat ci sono anche i conti di meccanici e carrozzieri, anche su questi, infatti, si potrà beneficiare del 10% di cashback.

Finora, però, non tutti sono riusciti a usufruire di questa possibilità a causa di un malfunzionamento al sistema. Questo potrebbe così spingere l’esecutivo a prolungare il periodo in cui poter sfruttare il beneficio fino al 6 gennaio.

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