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Torino, al via la sperimentazione di Olli: il primo minibus a guida autonoma

Torino, al via la sperimentazione di Olli: il primo minibus a guida autonoma

In una grande città è fondamentale poter contare su mezzi pubblici efficienti con un basso impatto ambientale. E a Torino si è deciso di metter su strada un innovativo mezzo di trasporto pubblico: si tratta di Olli, un minibus a guida autonoma realizzato grazie alla stampante in 3D dalla società americana Local Motors, che combina due elementi fondamentali, accessibilità e sostenibilità.

Un mezzo pratico e innovativo

A Torino è iniziata il periodo di test, che durerà per quattro mesi, che avrà per protagonista Olli, il primo minibus a guida autonoma d’Europa, che sarà utilizzato nel Campus ONU per gli spostamenti di studenti e insegnanti. Si tratta di un mezzo caratterizzato da dimensioni compatte (4 metri di lunghezza), con 8 posti a sedere, che vanta un’autonomia di 50 chilometri grazie al suo motore elettrico e in grado di raggiungere i 45 km/h, come si legge su Ansa. Ma l’aspetto più innovativo riguarda proprio l’assenza di un conducente. Infatti, all’interno del minibus si trova un impiegato addetto alla sicurezza cui spetta il compito di vigilare sul corretto funzionamento del mezzo.

Anche questo aspetto sarà oggetto di sperimentazione: si dovrà infatti capire se i viaggi possano avvenire in totale sicurezza per chi è presente a bordo.

La tecnologia a servizio della popolazione

Olli è stato realizzato da una stampante 3D della statunitense Local Motors. Determinante si è rivelato il supporto della Città di Torino con l’Itcilo, Reale Mutua e Università di Torino. L’area in cui circolare non è stata scelta a caso. Infatti, l’area del campus ONU riproduce le caratteristiche della viabilità cittadina, segnaletica compresa.

Tra le più entusiaste per il progetto che vede per protagonista il capoluogo piemontese c’è la ministra all’Innovazione Paola Pisano, che ha avuto la possibilità di salire a bordo del mezzo: “Più sperimentazioni ci sono nelle varie città e meglio è – sono le sue parole riportate dall’ANSA -. Si capiscono potenzialità e problematiche delle tecnologie, si capisce come migliorarle e quali sono le applicazioni che interessano i cittadini. Si crea una squadra coesa per lavorare al futuro della mobilità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco Chiara Appendino: “La rivoluzione tecnologica che è in atto deve essere governata – ha sottolineato – Bisogna costruire politiche per monitorarla, mitigarne i rischi, coglierne le opportunità“.

Foto in alto: Facebook Chiara Appendino