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Binotto sull’inizio di Mick Schumacher in F1: “Sarà molto difficile”

Binotto sull’inizio di Mick Schumacher in F1: “Sarà molto difficile”

Di fronte alle grandi aspettative per l’approdo di Mick Schumacher in Formula Uno, Mattia Binotto, ha parlato del lavoro che il giovane tedesco dovrà intraprendere per adeguarsi alla nuova categoria nel team Haas. Il Team Principal della Ferrari ha spiegato che, secondo l’analisi della performance di Mick in F2 e F3, il giovane pilota avrà bisogno di più di tempo rispetto a Charles Leclerc, per raggiungere un buon livello in F1.

Binotto su Schumacher: “non abbastanza esperienza”

Interrogato sulle sue aspettative per Mick Schumacher in Formula Uno, Mattia Binotto spiegò che, nonostante abbia dimostrato di essere uno dei grandi talenti della Ferrari Driver Accademy , dopo il salto di categoria ci vuole esperienza per raggiungere un buon livello: “Il programma della FDA non è lì per sviluppare piloti per la F1, ma per sviluppare piloti che un giorno possano guidare un sedile Ferrari, una macchina rossa”.

“Penso che quando passi dalla F2 e salti in F1, il primo anno non puoi salire direttamente su una macchina rossa, perché sarebbe una responsabilità troppo grande e non abbastanza esperienza”, ha spiegato ai microfoni di Motorsport.com.  

Binotto punta sulla seconda stagione

Sul primo anno di Mick Schumacher in Formula Uno, come riportato Motorsport.com, Binotto si aspetta una stagione di apprendimento per vedere risultati in quella successiva: “Penso che sarà molto difficile per lui all’inizio. Se guardo alla sua esperienza passata, sia in F2 che in F3, normalmente dà il meglio di sé nella seconda stagione e non nella prima.”

Secondo il Team Principal della Ferrari, la carriera di Schumacher indicherebbe che, a differenza di Charles Leclerc che “normalmente è molto veloce il primo giorno”, da Mick si aspetta dei risultati simili a quelli di Carlos Sainz, con un miglioramento progressivo: Carlos Sainz è molto bravo in questo. Normalmente finisce addirittura in una posizione migliore rispetto alle qualifiche, quindi questo è quello che ci si può aspettare da un pilota, e quello che mi aspetto da Mick nei prossimi due anni“. 

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Foto in alto: Shutterstock