Negli ultimi venti anni il Motomondiale ha fatto breccia nel cuore degli italiani come mai, precedentemente, le due ruote veloce avevano fatto.
Non che il settore non avesse seguito: il tricolore ha sempre manifestato la sua assidua presenza negli almanacchi e nelle tribune degli autodromi di tutto il mondo, ma è – inoppugnabilmente – con la trasmissione Mediaset e la narrazione del bardo Guido Meda e di Loris Reggiani che la MotoGP è divenuto un fenomeno culturale di massa da che semplice intrattenimento televisivo.
E diciamocelo, è anche merito di una leggenda chiamata Valentino Rossi se così tanti italiani si sono innamorati della disciplina, un po’ come accaduto in Spagna con Fernando Alonso, capace di rendere la Formula Uno lo sport più seguito dopo il calcio.
E lo scopo di questo articolo è proprio quello di individuare i Gran Premi che dal 2000 in poi hanno entusiasmato di più gli appassionati e non, eventi di cui solamente a parlarne si genera emozione, commozione e pelle d’oca. Echi del recente passato che hanno già assunto la forma di pietre miliari inavomibili.
Ecco i 5 Gran Premi di MotoGP più entusiasmanti degli ultimi tempi:
5) GP Australia, Philip Island, 2000
Una vera e propria mischia selvaggia senza esclusione di colpi.
Protagonisti quattro alfieri che negli anni a seguire se le daranno di santa ragione, veri mattatori del circus: Max Biaggi, Loris Capirossi, Valentino Rossi – al debutto, quell’anno, nella massima categoria – e Alex Barros. Philip Island era l’ultimo round di stagione, in una cornice che aveva già matematicamente incoronato Kenny Roberts Jr campione del mondo su Suzuki. Nel tabellino iridato Biaggi finì terzo, superato da un Rossi capace di raccogliere otto podi e due vittorie: in Australia, però, i piloti corsero per il brivido sportivo. Prevalse Biaggi su Capirex, con Valentino a Podio e Barros in medaglia di legno, tutti racchiusi in soli 426 millesimi di secondo.
4) GP Giappone, Motegi, 2017
Nel naufragio nipponico, a tre gare dal termine, Danilo Petrucci su Ducati privata prova a fare il vuoto. Gli tengono testa solo Marc Marquez, in cima al campionato mondiale, e Andrea Dovizioso, suo diretto rivale. La gara è una incessante sequela di colpi di scena e stravolgimenti di fronte, racolta nel romatinco quadro di una pioggia battente e di una sfida iridata che si mantiene apertissima. La vittoria, comunque, si è decisa letteralmente all’ultima curva.
3) GP Australia, Welkom, 2004
La gara di debutto di Valentino su Yamaha, che lo ha visto in una serrata bagarre con Sete Gibernau e Max Biaggi, novello pilota Honda.
Ai -5 Biaggi e Rossi si ritrovano da soli al comando, facendo a sportellate fin quando, ai -2, il campione di Tavullia non infila il rivale e protegge sino al termine della gara. Spettacolo dall’alto contenuto tecnico, accompagnato da un continuo alone di tensione. Una piccola grande perla.
2) GP America, Laguna Seca, 2008
Nel mondiale di Casey Stoner, sulla pista che lo aveva visto dominare in prove e qualifiche, Valentino Rossi parte senza grande aspettative sulla carta.
Il passo della Ducati rivale sembra insostenibile, un po’ come la scuderia di Borgo Panigale ci aveva abituati durante l’intero corso della stagione. Ma si sa: il leit-motiv della straordinaria carriera del Dottore è la sua titanica forza in gara. Pronti, via: Vale si francobolla alla ruota di Stoner e in due staccano tutti. Scaramucce, botta e risposta, e un po’ di sportellate, prima che al giro quattro Valentino centri il sorpasso più bello del motociclismo moderno. Più tardi la foga dell’australiano lo condurrà nella ghiaia, ma l’iride sarà comunque suo.
1) GP Catalogna, Barcellona, 2009
Il 14 giugno 2009 sul circuito del Montmelò, a qualche chilometro da Barcellona e all’ultima curva, c’era un buco nero.
Un buco nero insito nel polso di chi conduceva la motocicletta numero 46. Un buco nero perchè, dopo un duello già di per sé eclatante, aggressivo, fisico, emozionante, Valentino Rossi è riuscito in qualche modo a evadere le leggi della fisica per poter effettuare un sorpasso letteralmente impossibile ai danni di Jorge Lorenzo. Osservando le immagini di corsa sembra quasi una manovra semplice e banale: è “soltanto” un genio all’opera.
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