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Formula 1, Jean Todt: “Sono sorpreso delle critiche rivolte all’Halo”

Formula 1, Jean Todt: “Sono sorpreso delle critiche rivolte all’Halo”

Jean Todt si mostra sorpreso dalle numerose critiche che in questi ultimi giorni stanno bersagliando il nuovo Halo. E tali critiche arrivano dai piloti stessi, piloti che, ricorda il presidente della FIA, lo avevano richiesto due anni fa per questioni di sicurezza.

Le critiche all’Halo

Il sistema di protezione diventato obbligatorio secondo il regolamento FIA relativo alla nuova stagione 2018 di Formula 1 ha suscitato alcune critiche che provengono dall’interno del Circus stesso. Vari piloti come Max Verstappen e il danese Kevin Magnussen avrebbero definito l’Halo come “orrendo”, essendo peraltro un possibile intralcio per la visibilità su piste con pendenze più pronunciate.

Le risposte di Jean Todt, presidente della FIA nonché promotore del nuovo sistema di protezione, non si sono fatte attendere, come immaginabile. E l’attacco va tutto verso i piloti che: “Hanno la memoria corta, perché è stata una loro richiesta”.

Formula 1, Jean Todt: "Sono sorpreso delle critiche rivolte all'Halo"
Credits: F1sport.it

Jean Todt contro gli oppositori

Oltre a quell’accenno che poco nasconde la delusione del presidente della FIA, quest’ultimo riporta alla luce alcune questioni che i piloti criticoni potrebbero aver dimenticato dopo oltre due anni. “Il 16 dicembre 2015 ho ricevuto una lettera firmata dai direttori della GPDA (Grand Prix Driver’s Association), Jenson Button, Sebastian Vettel ed Alex Wurz, che ci spingevano a scegliere una protezione per la testa dei piloti. E io gli dissi che li avremmo ascoltati.

Jean Todt continua allora così con una vena di rammarico. “Abbiamo immediatamente chiesto ai nostri tecnici che questa diventasse una priorità. Il 27 luglio 2016 i piloti sapevano che c’era un incontro al riguardo e ci hanno ribadito di rispettare quello che ci avevano chiesto a livello di sicurezza”.

È immediato allora intuire il motivo che sta dietro le dure parole nei loro confronti che sono seguite: “La lealtà, mantenere la parola data e avere rispetto di ciò che si è deciso”. La sorpresa di Jean Todt è comprensibile e giustificata, come è degno di un presidente il modo con cui ha concluso il tutto a testimonianza del buonsenso che ha spinto i piani alti della Formula 1 a introdurre un sistema di protezione di questo tipo.

Sono stupito nel sentire che alcune persone dicono che le corse automobilistiche devono essere pericolose e che può anche capitare un incidente mortale. Ma se possiamo evitarlo, perché non dovremmo proteggere una vita?”.