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La Cassazione ha deciso: in autostrada torneranno i Tutor

La Cassazione ha deciso: in autostrada torneranno i Tutor

In autostrada, soprattutto ora che in moltissimi si spostano per raggiungere la località di villeggiatura prescelta, si tende a premere senza troppi problemi il pedale dell’acceleratore, ma questo deve essere fatto con criterio non solo per evitare multe, ma anche per viaggiare in assoluta sicurezza. Gli irregolari torneranno comunque a essere intercettati attraverso il Tutor, il dispositivo in grado di rilevare chi supera il limite di velocità. La Cassazione ha infatti annullato la sentenza che era stata messa in appello: gli strumenti di controllo saranno installati entro il controesodo.

Stop a chi va troppo veloce

Moderare la velocità quando si viaggia in auto è certamente importante per poter reagire tempestivamente qualora dovessero esserci pericoli sul proprio percorso. Per chi decide di avere un’andatura decisamente superiore alla norma in autostrada a breve sarà però difficile riuscire a farla franca: a breve, infatti, torneranno a essere installati i Tutor. Se non ci saranno intoppi tutto tornerà a essere in regola entro il controesodo.

Dura la vita per chi è spericolato in autostrada (Foto: Wikipedia)

La decisione arriva in seguito alla sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, che ha ritenuto infondati i motivi che avevano portato la Corte di Appello di Roma in data 10 aprile 2018 aveva a stabilire che il sistema di controllo della velocità media, cosiddetto Tutor, violasse le norme relative alla proprietà intellettuale della società Craft e dovesse essere rimosso.

La comunicazione arriva da Autostrade per l’Italia. La società sottolinea di avere “già riattivato in queste ore le squadre per la reinstallazione del sistema“.

Controlli ancora più rigidi

Tempi duri si prospettano quindi per gli automobilisti che si apprestano a fare ritorno a casa dopo un periodo di vacanza, ma anche per chi utilizza le autostrade per motivi lavorativi.

L’efficacia dei Tutor era stata dimostrata proprio dai numeri: gli incidenti mortali nelle zone in cui erano installati erano infatti stati ridotti del 50%.

La sentenza della Cassazione – conclude la nota di Aspi – dimostra la correttezza del comportamento di Autostrade per l’Italia e la non brevettabilità di sistemi matematici noti, facendo giustizia delle accuse rivolte alla società e riprese anche da alcune popolari trasmissioni televisive. La sentenza dimostra inoltre la determinazione di Aspi ad operare nel rispetto delle regole e a tutela della sicurezza stradale“.

 

Foto in alto: Wikipedia