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Monopattini a Torino: 3 multe in pochi giorni, si dimette il comandante dei vigili

Monopattini a Torino: 3 multe in pochi giorni, si dimette il comandante dei vigili

Spostarsi con il monopattino sembra essere diventata una tendenza sempre più diffusa negli ultimi tempi, anche nelle grandi città e non solo tra i giovanissimi. Questo particolare strumento, in realtà, deve essere utilizzato secondo alcuni canoni ben precisi per non incorrere in sanzioni. Qualora i modelli elettrici dovessero superare una velocità di 6 km/h, infatti, equiparabili a dei ciclomotori e richiedono quindi la necessità per i proprietari di essere provvisti di regolare assicurazione, libretto di circolazione e targa. In caso contrario, per gli irregolari scattano le sanzioni del Codice della Strada e solo nella città di Torino sono state ben tre le contravvenzioni inflitte nell’arco di pochi giorni che hanno fatto scatenare le polemiche. Proprio dopo che si è sollevato il polverone, il comandante dei vigili urbani del capoluogo piemontese ha deciso di fare un passo indietro.

Maxi multa a un 24enne sul manopattino

Torino sembrerebbe avere un comportamento decisamente rigido nei confronti di chi viene sorpreso in città mentre si sposta a bordo di un monopattino. Sarebbero 3 le persone multate. Tra i casi, quello di un giovane di 24 anni che sarebbe stato sanzionato mentre era intento a utilizzare questo particolare mezzo, lo scorso 19 ottobre: l’importo della multa è stato di 1.078 euro, come riferisce il Corriere della sera. La motivazione: guidava contromano e senza patente. Il giovane aveva rivolto un appello affinché gli venisse offerto aiuto per pagare l’ammenda, con un importo fuori dalla sua portata, appello accolto poi da un imprenditore milanese che ha saldato la sanzione.

Il Club Monopattini Torino, informato dell’accaduto, ha deciso di muoversi in prima linea in difesa del giovane che ha subito la sanzione, il terzo nell’arco di poco più di una settimana: “Vogliamo aiutare i ragazzi multati e lottare contro un atteggiamento sbagliato dei vigili. Non c’è una normativa che prevede l’immatricolazione di questi mezzi e il nostro obiettivo è Torino pulita”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Consulta Mobilità ciclistica e moderazione del traffico, che ritiene davvero poco comprensibile questo modo di agire: “Perché multare un monopattino pur sapendo che a breve partirà la sperimentazione e che, quindi, con tali regole il soggetto sarebbe in regola? Prendere di mira i monopattini, che come bici e pedoni rientrano negli utenti deboli della strada, parrebbe avere l’obiettivo di disincentivare la mobilità dolce. Ci chiediamo perché tale pugno duro non venga applicato anche agli automobilisti indisciplinati“.

Polemica a Torino: dimissioni del comandante dei vigili urbani

Le 3 multe fatte a chi guidava il monopattino hanno suscitato molte polemiche. Di oggi, è la notizia delle dimissioni del comandante dei vigili urbani, Emiliano Bezzon, che pare abbia deciso di fare un passo indietro proprio in seguito al polverone sollevato dalle 3 multe salate, come riporta Repubblica. La vicenda sarebbe dunque diventata spinosa e avrebbe finito con il coinvolgere la politica e chi deve applicare le norme. Si erano sollevate le polemiche soprattutto perché, secondo molti osservatori, multare chi utilizza i monopattini è considerato difficile da comprendere in una fase come quella attuale in cui tutti provano a prestare maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente, case automobilistiche comprese, che prediligono la produzione di vetture con basse emissioni e consumi ridotti. E mezzi come i monopattini riuscirebbero a raggiungere l’obiettivo.

Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini ha affermato: “Assurda la guerra ai monopattini: si tratta di mezzi per spostarsi a inquinamento e emissioni zero nelle nostre città, ossia proprio quello di cui abbiamo bisogno da un punto di vista ambientale, e che consentono di offrire un’alternativa alle persone per spostarsi e portarli sui mezzi pubblici, lasciando a casa auto e scooter“.

L’ideale sarebbe quindi poter contare su normative ben precise, che non possano lasciare spazio a ulteriori equivoci, in modo che chi si serve di questi mezzi sappia adeguarsi e chi invece ha il compito di vigilare sul rispetto delle norme sappia come agire.

Foto in alto: Shutterstock