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Roma e Milano tra le città al mondo con più ore perse nel traffico

Roma e Milano tra le città al mondo con più ore perse nel traffico

Stando ai dati rilasciati da INRIX per il 2018, Roma e Milano si classificano ai primi posti nel mondo per le ore perse dai guidatori nel traffico nell’arco di un anno.

La classifica INRIX 2018

La città eterna si piazza al secondo posto della classifica, con le sue 254 ore all’anno per guidatore, dietro a Bogotà (272 ore), mentre il capoluogo lombardo (226 ore) è settimo, appena dietro Londra (227 ore) e Parigi (237 ore).

Scendendo di alcune posizioni troviamo Firenze al quindicesimo posto con 196 ore, appena dietro grandi città come Rio de Janeiro (199 ore) e San Pietroburgo (200 ore). Al diciassettesimo posto troviamo invece Napoli con 186 ore e, appena fuori dalla top 20, Torino con 167 ore.

In realtà è opportuno specificare che la classifica INRIX 2018 non prende in considerazione le città asiatiche e africane (non vi sono Il Cairo, Nuova Dehli, Pechino o Tokyo). Ma certamente è significativo che le principali città italiane per popolazione si trovino, per le ore perse nel traffico, a fianco di città ben più popolose come Londra, Mosca e San Pietroburgo, e staccando di molte posizioni megalopoli come Istanbul e New York.

L’appello dei Verdi per nuove politiche contro traffico e smog

Sebbene datata, la classifica è tornata alla ribalta alla luce della (ciclica) emergenza delle polveri sottili nelle grandi città italiane, specialmente quelle del Centro-Nord (Torino e Milano in primis). A riportare l’attenzione sulla classifica e sul problema del traffico nelle città italiane è stato il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli.

La quantità di auto circolanti in Italia è tra le più alte d’Europa” – scrive Bonelli sul sito di Europa Verde – “e questa è anche una causa dell’emergenza sanitaria rappresentata dal superamento dei limiti di legge di PM10 e 2.5“.

Secondo Bonelli, sarebbe auspicabile il passaggio da una gestione emergenziale del problema delle polveri sottili ad una gestione più attenta al quadro complessivo. Passando, ad esempio, dai decreti emergenziali di blocco del traffico, all’ampliamento delle zone a traffico limitato e al potenziamento del trasporto pubblico.