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Paga una multa dopo 44 anni: il senso di colpa era troppo forte

Paga una multa dopo 44 anni: il senso di colpa era troppo forte

Ricevere una multa non è mai piacevole non solo perché rappresenta un campanello d’allarme che consente di rendersi conto di una scorrettezza, ma anche perché inevitabilmente porta a dover mettere mano al portafoglio. Nonostante tutto, c’è comunque chi prova a farla franca ed evita di pagare l’importo previsto. È il caso ad esempio di un automobilista californiano, che ha deciso di saldare il debito addirittura dopo 44 anni. La motivazione? Si sentiva in colpa e ha voluto rimediare.

Un senso di colpa impossibile da sopportare

Pochi mesi fa un parroco di Bibione, in provincia di Venezia, aveva suscitato particolare scalpore quando, durante un’omelia, aveva invitato chi fosse stato multato per eccesso di velocità a confessarsi. Un modo per sottolineare come il mancato rispetto dei limiti potesse mettere a rischio la sicurezza di se stesso e degli altri automobilisti.

C’è chi però dopo avere subito una sanzione prova a fare finta di niente ed evita di pagare nella speranza di non andare incontro a conseguenze ancora più spiacevoli. Proprio il senso di colpa, anche se decisamente a scoppio ritardato, è il sentimento che ha spinto un californiano a decidere di pagare un divieto di sosta dopo ben 44 anni.

A far venire alla luce la situazione è stato lo stesso conducente, che ha inviato una lettera alle autorità della Pennsylvania, la zona dove era stata commessa l’irregolarità. “All’attenzione del Dipartimento della Polizia: sono 40 anni che porto con me questa multa – ha scritto – . Ho sempre avuto l’intenzione di pagarla. Mi scuso se non fornisco altre informazioni. Rispettosamente Dave“. All’interno della busta erano presenti anche il ticket risalente al 1974 e cinque dollari. L’uomo ha però preferito mantenere l’anonimato, scrivendo al posto del mittente: “‘Mi sento in colpa, Wayward Road, Anytown”.

La lettera inviata alla polizia della Pennsylvania (Foto: Formula Passion)

La risposta della polizia

La sanzione inflitta ai tempi per divieto di sosta era pari a 2 dollari. Allegando 5 euro alla missiva l’uomo ha fatto così un conto decisamente “personale”, anche se ora per un’irregolarità del genere sono richiesti 20 dollari.

Un’auto parcheggiata in divieto di sosta (Foto: Riprendiamociroma.it)

Gli agenti hanno comunque apprezzato il gesto e si sono detti intenzionati a fare il possibile per rintracciare il conducente: “Apprezziamo che questo automobilista abbia pagato la multa e, di nuovo, incoraggiamo tutti gli altri a fare altrettanto“ – ha detto il capo della polizia. Riuscire nell’operazione sarà però tutt’altro che semplice: all’epoca le targhe di un altro Stato non venivano registrate.

 

Foto immagine in evidenza: Formula Passion