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Ferrari e Mercedes contro Liberty Media: “Sì alla F1, ma non a qualsiasi condizione”

Ferrari e Mercedes contro Liberty Media: “Sì alla F1, ma non a qualsiasi condizione”

La stagione Gran Premio 2017 si è conclusa, e Liberty Media ha deciso di portare una sferzata di novità in Formula 1. E, tra le nuove proposte annunciate, il Circus ha azzardato il passo più lungo della gamba,  proponendo alle scuderie una power unit uguale per tutti. Dopo la risposta del neo eletto presidente FIA Jean Todt, anche Ferrari e Mercedes dicono la loro minacciando l’addio al GP.

Liberty Media e la nuova era F1

Il 2017 deve aver portato consiglio a Liberty Media, che sembra voler stravolgere il mondo della Formula 1. Da sempre campo minato per ogni novità, il mondo del Gran Premio è tradizionalista, restio ad ogni cambiamento, a cominciare dal nuovo logo annunciato ad Abu Dhabi. Il Circus non teme nessuno e propone nuove prospettive per il futuro: eliminare le ombrelline dai circuiti, modificare il sistema delle penalità e rendere le monoposto meno rumorose. Liberty Media non si è fermata qua: per la stagione 2021 infatti, l’azienda vorrebbe rendere le monoposto più veloci e, allo stesso tempo, attuare una politica di riduzione dei costi,  per agevolare i team più piccoli.

Ferrari minaccia un campionato alternativo

La scuderia di Maranello però fa sentire a gran voce il suo parere minacciando l’addio: “Spero di non arrivare al divorzio, ma sappiamo che non stiamo bluffando quando diciamo che potremmo andare via. Se lo fanno scherzano con il fuoco”. A parlare è proprio il presidente del Cavallino, Sergio Marchionne, che con parole dure afferma il suo punto di vista contro Ross Brawn, attuale direttore organizzativo del Circus: “Sta cercando strade contro il Dna della F1”. La Ferrari ha rincarato la dose contro il Circus affermando che “fare auto tutte uguali e motori semplici ed economici è come la Nascar, e a noi non interessa“. Marchionne ha poi lanciato una vera e propria bomba facendo intendere che “la Ferrari ha la forza per trascinare anche altri in un campionato alternativo, ma preferirei non arrivarci…”. Concludendo, il presidente Ferrari ha anche specificato che la sua priorità “è quella di trovare un accordo sedendoci tutte le volte che serve al tavolo con loro, con Liberty, in un dibattito che sia lontano dalla stampa“. Intanto, dal canto suo il signor Brawn fa un passo indietro – intimorito dal divorzio con Ferrari – facendo un mea culpa.

Sergio Marchionne, presidente Ferrari minaccia l'addio al Circus
Sergio Marchionne, presidente Ferrari, minaccia l’addio al Circus

Mercedes dice ok, solo se fatto nel modo giusto

Anche la scuderia inglese Mercedes si è detta contraria alle nuove ‘leggi’ Liberty Media per una nuova era della F1. Con toni meno accesi si è espresso anche il presidente Toto Wolff: “Ho detto ad Abu Dhabi che amiamo la Formula 1, che siamo qui per restarci, ma dev’esserci il giusto contesto, dalla struttura della governance all’assetto regolamentare. Dovrà essere gestito tutto nel modo corretto e faremo sentire la nostra opinione se riterremo che le cose non vadano nella giusta direzione”. Con un nuovo progetto tecnologico in porto – il sistema di recupero dell’energia dal turbo, l’MGU -H – Mercedes non può permettersi di retrocedere su questo progetto. Per questo motivo, Toto lancia un’idea sul quale lavorare: “Non ci piace l’eliminazione del MGU-H, preferiremmo piuttosto fornirlo ad alcuni dei team che non hanno la tecnologia per realizzarlo o ad alcuni dei loro fornitori”. E proprio sulla politica di riduzione dei costi, Wolff è stato conciliante: “È chiaro che dobbiamo trovare una struttura che funzioni per tutti. Noi non siamo contrari a una limitazione dei costi, purché si intervenga nel modo giusto e ci sia un’introducine con un sistema ragionevole. Non taglieremo del 30% il nostro personale da un anno all’altro e non sacrificheremo con leggerezza al vantaggio prestazione che abbiamo”.