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Formula Uno, minacce di morte a Mika Salo per la penalità a Verstappen

Formula Uno, minacce di morte a Mika Salo per la penalità a Verstappen

La Formula Uno si appresta a tornare in pista per il Gran Premio del Messico, una gara che potrebbe consegnare il quarto titolo della carriera a Lewis Hamilton. Non si spengono però ancora le polemiche per quanto accaduto negli USA. In occasione della corsa disputata ad Austin, infatti, Max Verstappen ha subito una penalizzazione di cinque secondi, che lo ha retrocesso dal terzo al quarto posto. Il mancato podio ha scatenato l’ira dell’olandese, che si è sentito vittima di un’ingiustizia. Il pilota non ha esitato a scagliarsi duramente contro i commissari. In seguito a quell’episodio, Mika Salo, che faceva parte del gruppo giudicante, ha ricevuto minacce di morte.

Una rivelazione inaspettata

La penalizzazione subita da Max Verstappen negli Stati Uniti aveva fatto particolarmente arrabbiare il pilota. Sin da subito ha detto chiaramente di sentirsi vittima di una decisione non corretta. I commissari sono però stati irremovibili. I giudici avevano infatti deciso di punire il sorpasso compiuto ai danni di Kimi Raikkonen. Una mossa ritenuta azzardata perché aveva messo tutte le quattro ruote fuori dalla pista.

Al termine della corsa l’olandese aveva fatto chiaramente intendere la sua opinione: “C’è un commissario idiota che prende sempre provvedimenti contro di me” – aveva detto. A sorpresa, nelle ore successive all’accaduto Mika Salo, uno dei componenti del gruppo che ha stabilito la sanzione, ha raccontato di essere stato oggetto di una situazione tutt’altro che piacevole: “Ho ricevuto diverse minacce di morte, specialmente dai Paesi Bassi. Questo non dovrebbe mai essere tollerato“. Una situazione che va al di là della sportività, che dovrebbe sempre prevalere dentro e fuori i circuiti.

Accuse pesanti e ingiustificate

I tifosi di Verstappen hanno iniziato a manifestare il proprio disappunto inserendo alcune frasi decisamente pesanti sulla pagina Wikipedia dedicata all’ex pilota Ferrari. Tra le accuse più pesanti ce n’è una che non può essere sottovalutata: “Venne pagato dalla Ferrari per essere indipendente e quindi per assicurare alla scuderia un nuovo titolo mondiale“, a cui hanno poi fatto seguito le minacce di morte.

Salo ci tiene però a difendere la decisione presa insieme agli altri colleghi: “Le regole sono regole e se qualcuno trae beneficio da una mossa ad esse contraria è giusto che venga penalizzato, Max era davanti e Kimi dietro, però soltanto per merito della correzione da lui effettuata“ – ha ribadito.