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Multa per aver usato il cellulare alla guida? Inutile fare ricorso

Multa per aver usato il cellulare alla guida? Inutile fare ricorso

A tutti sarà capitato, almeno una volta, di essere alla guida con il cellulare in mano, anche per pochi secondi. Bisogna però ricordare che è vietato usare qualsiasi smartphone mentre si sta guidando. L’automobilista, mentre guida, non può maneggiare il telefono per nessun motivo. Il Codice della Strada consente soltanto l’uso di auricolari, tecnologie bluetooth o vivavoce purché il conducente non abbia le mani occupate ed abbia le orecchie in grado di sentire anche i rumori esterni. Secondo l’ordinanza 10670 della Cassazione, il verbale emesso da un pubblico ufficiale non può essere contestato in alcun modo. Non è possibile neanche contestare la sanzione mostrando i tabulati telefonici. L’automobilista, in caso di multa per aver usato il cellulare alla guida, può solamente avviare la querela di falso.

La contestazione e lo scontro col vigile

Se gli agenti di Polizia non fossero in grado di bloccare l’automobilista che guida con lo smartphone in mano, potrebbero fargli ugualmente la contravvezione. In questa circostanza la multa sarebbe spedita con una raccomandata a casa di colui che ha commesso l’infrazione. Nel caso in cui sorgesse una contestazione tra il multato e il poliziotto, sul fatto che l’autista guidasse con il cellulare in mano, a spuntarla sarebbe l’agente. Per contestare le parole di un pubblico ufficiale non è sufficiente fare ricorso contro la contravvenzione e dimostrare nel processo di non stare parlando al cellulare. Ma è necessario avviare la cosiddetta querela di falso volta a dimostrare che le affermazioni del verbale non sono vere. Toccherà poi all’organo collegiale prendere una decisione sulla querela di falso.

 

Sanzione per chi guida con lo smartphone

Nel caso si venisse beccati alla guida con il cellulare, si andrebbe in contro ad una multa da 160 a 646 euro, la perdita di 5 punti dalla patente e la sospensione della stessa da 1 a 3 mesi se recidivo entro due anni. Dopo essere stati multati a volte si decide di fare ricorso, ma in questa circostanza è fortemente sconsigliato farlo. Infatti nel caso in cui si aprisse una causa sostenendo che l’agente di Polizia si sia sbagliato, si perderebbe di sicuro. In questo caso oltre al danno, rappresentato dalla multa, si avrebbe anche la beffa: 43 euro di tassa da pagare allo Stato per essersi rivolti al Giudice di Pace. Invece le persone che decidono di rivolgersi al Prefetto vedranno raddoppiare la multa, che passerà ad un minimo di 320 euro, oltre la perdita dei 5 punti dalla patente.

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