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Test Qatar, le due Suzuki spaventano tutti, bene Rossi

Test Qatar, le due Suzuki spaventano tutti, bene Rossi

La stagione 2020 del motomondiale è ormai alle porte, infatti l’8 marzo scatterà il primo semaforo della stagione che si aprirà come di consueto con il GP del Qatar. Per l’occasione la classe regina si è spostata sul circuito malese per tre giorni di test, fondamentali in vista dell’esordio stagionale. Il test di Sepang aveva lanciato chiari segnali, soprattutto dal fronte Yamaha, con la moto di Iwata che è sembrata in ripresa rispetto alla scorsa stagione. Stesso discorso dicasi per le Suzuki mentre un punto interrogativo avvolgeva il box della Honda e della Ducati.

Le Suzuki volano e si candidano per la prima vittoria dell’anno

Alla fine di questa prima sessione di test i più veloci sono stati Rins e Mir, i due piloti spagnoli della Suzuki, racchiusi in soli due millesimi, hanno impressionato sia sotto l’aspetto del passo gara sia per quanto riguarda il giro secco. Confermando come la moto di Hamamatsu sia tra le migliori della griglia in questo momento. Terzo tempo per la prima Yamaha in classifica, quella di Maverick Vinales, che conferma tutti i buoni propositi fin qui espressi. Dietro al pilota spagnolo si piazza la prima Ducati con Danilo Petrucci, particolarmente a suo agio in questo Day-1.

Valentino Rossi conferma le buone sensazioni

Nomi importanti quelli piazzatisi dal quinto all’ottavo posto; Franco Morbidelli si candida ancora una volta per essere uno dei protagonisti della stagione e si mette alle spalle un Marc Marquez in crescita dal punto di vista fisico. Settimo Valentino Rossi, a quattro decimi dalla vetta, il pilota di Tavullia sembra confermare le buone sensazioni del test di Sepang, ma dovrà lavorare ancora per cercare di limare qualche decimo sul passo gara. Ottavo il mattatore dei precedenti test, Fabio Quartararo, atteso al guizzo decisivo nei prossimi due giorni. Ancora una volta bene Bagnaia, nono a sette decimi da Rins. L’italiano precede l’Aprilia di Aleix Espargaro e l’altra Ducati di un Andrea Dovizioso finora guardingo.

Credits: Facebook Suzuki MotoGP