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Deniz Öncü squalificato ad Austin: prima sanzione pesante in MotoGP

Deniz Öncü squalificato ad Austin: prima sanzione pesante in MotoGP

Ieri, domenica 3 ottobre, si è gareggiato nella Moto3 delle Americhe ad Austin e dopo un importante incidente si è decretata la squalifica di un concorrente. Nessuna giustificazione per Deniz Öncü che ha ricevuto la prima pesante sanzione da parte della MotoGP. L’evento non ha causato vittime o feriti ma è sicuramente un rischio che i vertici della società non possono permettersi di far passare.

Deniz Öncü la manovra che ha provocato l’incidente in Moto3

Durante la gara di domenica, Deniz Öncü ha fatto una manovra non prevista dal regolamento e ha tagliato la strada a Jeremy Alcoba, facendo uscire di strada anche Andrea Migno e Pedro Acosta. I campioni sono fortunatamente rimasti illesi anche se si temeva il peggio. L’incidente è stato molto pericoloso sebbene non intenzionale e la MotoGP insieme alla FIM hanno deciso di squalificare il 18enne turco impedendogli di partecipare ai due Motomondiali successivi: Misano e Portimao. Questa è la prima importante sanzione in tal senso ma la decisione è condivisa anche dai colleghi di Deniz. Pecco Bagnaia sull’accaduto afferma: “È un bene, bisogna che comincino a pensare che è davvero pericoloso”. Dunque, una decisione severa ma giusta affinchè questi incidenti non si ripetano mettendo la vita dei piloti in pericolo. Un cambio di rotta della MotoGP che mostra il pugno di ferro.

Le recenti morti in pista: Jason Dupasquier, Hugo Millan e Dean Berta Vinales

Lo spiacevole episodio che vede protagonista Deniz Öncü, riconduce immediatamente alle morti in sella degli ultimi mesi. Vite spezzate da incidenti in gara che forse si sarebbero potute evitare. Erano 3 giovani piloti di circa la stessa età, promesse del motociclismo, la vita di Jason Dupasquier, Hugo Millan e Dean Berta Vinales è stata spezzata via da una dinamica molto frequente in pista. Una volta caduti con la moto, i tre ragazzi sono stati investiti da altri piloti in gara che non sono riusciti ad evitarli. Troppe vite spezzate in troppo poco tempo fanno riflettere la MotoGP che non intende più adottare la linea morbida per incidenti che si possono evitare.

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