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Max Biaggi rivela di essere stato vittima di sabotaggio in Ducati

Max Biaggi rivela di essere stato vittima di sabotaggio in Ducati

Max Biaggi ha fatto delle rivelazioni davvero scioccanti sul Mondiale della Superbike 2008. Il sei volte campione del mondo racconta che la Ducati avrebbe messo in atto dei sabotaggi per far vincere Troy Bayliss. La sua moto venne così depotenziata di nascosto per impedirgli di tagliare per primo il traguardo.

Max Biaggi e le accuse di sabotaggio alla Ducati

Dopo 14 anni, Max Biaggi ha accusato Ducati e il suo capo squadra di allora Marco Borciani di averlo sabotato. Il pilota ha deciso di rendere noto ciò che è accaduto nella stagione 2008; quando, nonostante avesse la moto più veloce e performante, vinse Troy Bayliss.

Sui social, il pilota scrive: “Facemmo una simulazione gara, che concludemmo con un tempo inferiore di 4 secondi, rispetto a quello ottenuto nella gara vinta nell’anno precedente da Bayliss, con la vecchia moto ufficiale e con le medesime coperture.”

E ancora: “Alla prima gara ottenni un secondo ed un terzo posto, mentre in Australia, nel giro di lancio della superpole, si ruppe la leva del cambio. Non potendo partecipare alla superpole, presi il via dalla sedicesima posizione, in quarta fila.” Il pilota racconta di aver poi avvertito un “evidente calo di prestazioni” della moto durante le prove a Valencia: “Venivo superato da piloti che non avevo mai visto! Assurdo”.

Max Biaggi dichiara: “Il mio capotecnico finalmente lo ammise”

Dopo vari tentativi da parte sua, racconta Biaggi, la Ducati ammise di aver attuato un sabotaggio, modificando la sua moto di nascosto: “Il mio capotecnico, dopo vari tira e molla, finalmente ammise che l’allora Direttore Generale di Ducati Corse, Filippo Preziosi, gli aveva ordinato di inserire una mappa specifica, che toglieva tra i 15 ed i 18 CV su tutto il l’arco di utilizzo”.

La ragione del sabotaggio, secondo il campione, è stata spiegata dallo stesso Corsaro: “Questo perché era necessario che a vincere fosse un solo pilota, altrimenti il regolamento avrebbe penalizzato la 2 cilindri. Infatti se a vincere fosse stato un solo pilota, la vittoria sarebbe stata imputabile alla sua bravura e non a un vantaggio tecnico del 2 cilindri rispetto al 4 cilindri. La mia moto era diventata improvvisamente un cancello.

Poi aggiunge: “Per poter vincere il mondiale era necessario penalizzare le moto clienti. Se il podio fosse stato monopolizzato dalle 2 cilindri, l’applicazione del regolamento avrebbe ridotto il vantaggio prestazionale dalla Ducati 1098“.

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