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Hamilton a rischio investigazione per la maglietta anti-razzismo

Hamilton a rischio investigazione per la maglietta anti-razzismo

Hamilton ha trionfato sul circuito del Mugello. Dopo una gara complicata, con ben 3 diverse partenze, il campione ha potuto festeggiare la sua novantesima vittoria. Questo traguardo lo porta ad una sola vittoria dal record di Schumacher.

Il pilota della Mercedes è da sempre impegnato in battaglie sociali, prima tra tutte quella contro il razzismo. Hamilton sostiene il movimento “Black Lives Matter” e sfrutta la sua visibilità per inviare messaggi importanti al grande pubblico. Anche sul podio del Gran Premio della Toscana Ferrari 1000, il campione ha voluto far sentire la sua voce, indossando una maglietta che ricordava la morte di Breonna Taylor.

Questo gesto potrebbe portare però ad un’investigazione ai danni del pilota.

La maglietta di Hamilton

Hamilton si è presentato sul podio toscano con una maglietta che lanciava un messaggio anti-razzismo: “Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor“. Il riferimento è ad un fatto di cronaca statunitense, che ha raggiunto fama mondiale.

Lo scorso 13 marzo, tre agenti di polizia hanno fatto irruzione nella casa della vittima, ferendola a morte con numerosi colpi di pistola. I poliziotti con un mandato avrebbero deciso di perquisire la casa di Breonna Taylor, un’operatrice sanitaria di 26 anni, nell’ambito di un’inchiesta anti-droga. Ma nella casa della vittima non sono state riscontrate sostanze stupefacenti. Il fidanzato di Breonna Taylor, presente nell’abitazione, ha riferito che gli agenti avrebbero buttato giù la porta senza fornire alcun avvertimento. L’uomo, spaventato dall’eventualità che stessero facendo irruzione dei ladri, avrebbe sfoderato la sua pistola detenuta legalmente e fatto fuoco contro i poliziotti. La risposta al fuoco sarebbe arrivata immediatamente da parte degli agenti che avrebbero esploso circa 10 colpi, uccidendo Breonna Taylor. Purtroppo, per la triste vicenda si chiede ancora giustizia e chiarezza alla polizia che ha fornito una versione completamente diversa della vicenda, soprattutto per quanto riguarda un punto chiave: gli agenti sostengono di aver bussato alla porta prima di fare irruzione.

Nella parte posteriore, la T-shirt di Hamilton aveva impressa la foto della donna e il messaggio: “Dì il suo nome“. Stesso look era stato sfoggiato da Hamilton nel pre-gara e, anche dal suo account Instagram, il pilota ha voluto rilanciare il messaggio: “Sono passati 6 mesi da quando Breonna Taylor è stata uccida da dei poliziotti, nella sua casa. Ancora non è stata fatta giustizia. Non staremo zitti“.

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Instagram Ufficiale Lewis Hamilton

La Mercedes ha sempre appoggiato le lotte sociali di Hamilton. La livrea della monoposto 2020 ha lasciato il classico colore argento per il nero, proprio per sottolineare l’attenzione al tema del razzismo. Anche in questo caso, la Mercedes ha sposato la battaglia del campione con un post sull’account ufficiale Instagram della scuderia, che reca la stessa frase del retro della maglietta del pilota.

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Instagram Ufficiale Mercedes

La reazione della Federazione

Anche la Federazione ha voluto sottolineare la lotta al razzismo con lo slogan “We Race as One“. Ma è stato inoltre previsto un momento di raccoglimento a inizio gara per ricordare questa importante battaglia.

Adesso però potrebbero arrivare delle sanzioni per Hamilton. Come riportato da Corriere.it, che riprende una notizia della BBC, la Fia starebbe valutando un’eventuale investigazione ai danni del campione, per l’invio di messaggi che esulano dall’interesse della Federazione stessa. Questa eventualità sarebbe vietata per regolamento, almeno con slogan impressi sulle monoposto.

Hamilton, a fine gara, aveva spiegato così il suo gesto: “Ci ho messo tanto per avere questa maglietta. Volevo portare all’attenzione della gente le vittime di incidenti causati dalla brutalità nella polizia negli Usa. Non possiamo ignorare il fatto che questi uomini circolino liberi“.

Foto in alto Instagram Ufficiale Mercedes