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Fausto Gresini morto: il tragico annuncio del suo team

Fausto Gresini morto: il tragico annuncio del suo team

Fausto Gresini è morto. Il dirigente ed ex pilota, attivo da anni nel Motomondiale con un team che porta il suo nome, non ce l’ha fatta e si è spento nelle prime ore di questa mattina. La notizia della sua scomparsa si era già diffusa nella serata di ieri, ma era stata poi smentita dalla sua scuderia, che aveva comunque sottolineato come il suo quadro clinico fosse grave.

L’uomo, che ha compiuto recentemente 60 anni, era ricoverato presso l’ospedale di Bologna da fine 2020, dove era arrivato dopo un breve ricovero a Imola. Poco dopo Natale era risultato positivo al Covid-19, malattia che gli ha provocato quasi subito forti difficoltà respiratorie e la necessità essere attaccato al respiratore.

Fausto Gresini morto: l’anuncio del suo Team

Un comunicato che spegne ogni aperanza. Fausto Gresini è morto: ad annunciarlo è stato proprio il suo team, che si augurava che il suo “guerriero” potesse vincere e superare anche questa ennesima battaglia come aveva fatto tantissime altre volte in pista. E invece l’esito è stato quello che nessuno si sarebbe augurato.

La notizia che non avremmo mai voluto darvi e che siamo costretti a scrivere. Dopo due mesi di lotta al Covid, Fausto Gresini ci lascia con 60 anni appena compiuti, Ciao Fausto“. L’uomo si è spento all’ospedale di Bologna, dove era ricoverato dallo scorso 27 dicembre in seguito alle complicanze al suo fisico provocate dal Covid.

Amato da tutti nel paddock

Ora che Fausto Gresini è morto non può che esserci grandissimo dispiacere in chi lo ha conosciuto e ha avuto la possibilità di condividere con lui momenti importanti a livello sportivo e non solo. Lui, infatti, si era fatto apprezzare in questi anni, sia da pilota sia da dirigente, per il suo atteggiamento sempre disponibili con tutti.

Nella sua esperienza da centauro è riuscito a conquistare due titoli in 125 (1985 e 1987). Ma tuttora lui viene ricordato non solo per i duelli leggendari con Angel Nieto, ma anche per l’appoggio dato a Loris Capirossi nelle prime fasi della sua carriera: fu lui, infatti, a coprirgli le spalle nel 1990, anno in cui il ragazzo si è laureato campione del mondo per la prima volta.

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Foto in alto: Facebook Lorenzo Gresini